Sono queste le domande che portiamo a casa con noi da una breve “Due giorni educatori”, vissuta all’Ostello del Monte Barro tra martedì 7 e mercoledì 8 dicembre.
Per la prima volta nella nostra comunità pastorale ci siamo ritrovati in un momento tutto per noi tra educatori preadolescenti, adolescenti, 18-19enni e giovani, insieme al don e ad una mamma che con gioia e discrezione ci ha preparato pranzo e cena.
Nella serata di martedì, festa di Sant’Ambrogio che ci ricorda il buon Pastore che si prende cura delle sue pecore, ci siamo confrontati sulle nostre esperienze di educatori: gioie, fatiche, scoperte, impegni, propositi, sogni…
Qualsiasi età si debba accompagnare, ci siamo accorti di come, alla base, ci sia la relazione con la persona, che si gioca nella sera dell’incontro di catechesi ma anche in altri piccoli momenti quali la domenica o i momenti di incontro personale, l’oratorio feriale o le vacanze estive.
Sono tanti i modi con cui poter far sentire la nostra vicinanza soprattutto ai più piccoli che crescendo hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a farsi domande e a cercare le risposte.
Le proposte che la nostra comunità offre sono tante e di vario genere, gli educatori coinvolti sono studenti degli ultimi anni di scuola superiore e universitari, giovani lavoratori, papà e mamme che si mettono a disposizione con semplicità.
Un altro aspetto emerso è l’importanza di lavorare in equipe, ma soprattutto di saper collaborare tra noi: si riesce a fare bene solo se c’è unità di intenti! Siamo fortunati: abbiamo scoperto che nella nostra realtà ci sono davvero delle equipe affiatate, che pur con qualche difficoltà hanno voglia di mettersi in gioco.
La serata poi si è conclusa con la preghiera della Compieta e una buona tisana calda.
Mercoledì mattina, fuori dal nostro sacco a pelo alle 8.00, ci aspettava un paesaggio un po’ nebbioso e con la neve che iniziava a scendere con grinta.
Dopo colazione, Lodi mattutine e una breve Lectio sul Vangelo della Festa dell’Immacolata, seguita da un tempo di silenzio in cui ognuno poteva riflettere, pregare, confessarsi.
Alle 11.00, intorno al tavolo della mensa, abbiamo celebrato la Messa: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
Il don ci ha invitato a chiederci quali sono le grazie che riceviamo nella nostra vita, dove riconosciamo l’amore di Dio che si manifesta, e soprattutto ci ha ricordato che il Signore è con noi: questa è la certezza!!!
Pranzo insieme, sistemazione delle stanze e ripartenza…. sotto una coltre di neve che non accennava a diminuire e non ha mancato di regalarci momenti anche avventurosi su qualche tornante!
Ringraziamo di cuore per l’esperienza vissuta… per noi è stato un momento di grazia che ci porta a rinnovare con entusiasmo la scelta di vivere un servizio verso la comunità! Il desiderio è che l’anno prossimo si possa essere ancora più numerosi, per potersi arricchire ancora di più dell’esperienza di ognuno.
Silvia e Fabio
1 comment
Gianpietro
18/12/2021 at 9:44 amLa frase chiave è: “ci sia la relazione con la persona” E’ l’essenza del nostro impegno di testimonianza nell’essere figli di Dio.