Clean up: curare la terra è compito di tutti, ma veramente tutti!

Io la Laudato Si’ la vivo così!

 

Avete mai fatto un clean up?

Forse qualcuno non sa ancora cosa sia, ma oramai è diventato il modo più popolare di “curare” la terra; possono farlo bambini e adulti, sportivi e sedentari, lavoratori o pensionati. Si può fare lungo i fiumi oppure in vetta alle montagne, sulle spiagge o nei parchi.

 

Si tratta di portare lo sguardo a terra, individuare oggetti estranei all’ambiente in cui vi trovate, raccoglierli e infilarli in un sacchetto, possibilmente in modo differenziato.

 

Chi lo ha già fatto sa quanto fa impressione il numero e il tipo di rifiuti che si raccolgono; dopo pochi minuti, l’occhio diventa attento e anche laddove sembrava pulito, si trova un tappo, una carta, un ferretto … Per prudenza basta avere dei guanti; se lo fate in compagnia è anche piacevole e divertente. Alla fine vi sorprenderà il numero di sacchi di spazzatura che avrete raccolto.

 

Quando ho fatto questa attività per la prima volta, sul lungo lago, abbiamo anche contato gli oggetti raccolti: tappi di plastica, mozziconi, pezzetti di corda, sacchetti vari. Ultimamente lo abbiamo fatto lungo il fiume che attraversa la città di Lecco: sotto i ponti e i ponticelli abbiamo raccolto così tanto che alla fine i sacchi allineati occupavano un intero marciapiede. 

 

Ho imparato in seguito a non lasciarmi sfuggire nulla dalle tasche e a richiamare chi perde qualcosa. Una piccola distrazione o una deliberata noncuranza producono immondizia che si sparge al suolo (fazzoletti, mascherine), si accumula, si ritrova negli angoli e negli interstizi.

 

Dopo un clean up lo sguardo cambia e costringe a modificare il comportamento: se non hai ancora provato è tempo di farlo !!

 

Dalle mie parti, i circoli di Legambiente sono attivissimi, ma ultimamente persino Mc Donald ha organizzato un clean up, non lontano dal suo punto ristoro. Perché curare la terra è compito di tutti, ma veramente tutti.