Gv 5, 21-29
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna».
Se ieri abbiamo celebrato tutti coloro che hanno fatto centro nella vita e hanno vissuto “da Dio”, coi loro alti e bassi, oggi ricordiamo tutti i nostri cari che hanno avuto fede, ci hanno provato!
Che cosa sappiamo della vita? Forse qualcosa, ma della morte? A molti sembra soltanto che venga a toglierci la vita. In questo anno e mezzo, tanti amici hanno vissuto lutti di familiari (non solo per Covid). La morte è tornata prepotentemente alla nostra attenzione, facendo riaffiorare sentimenti nascosti e domande serie.
Qui si parla di vita eterna, forse non è la stessa cosa di “vita”: non ricordo quale definizione mi sia stata insegnata. Per me è la vita di Dio di cui non abbiamo del tutto esperienza, da uomini e donne quali siamo. Ma qualcosa si, assolutamente! siamo invitati a parteciparvi (rileggere il Vangelo di domenica!)
E mi chiedo: noi cosa c’entriamo con Dio e, visto che siamo mortali, cosa resta della nostra vita?
Le risposte potrebbero essere banali, personali, ovvie. Permettetemene solo una: l’Amore, che guarda caso è uno dei “nomi” di Dio in Giovanni, “Dio è Amore”.
Quando viviamo come Dio, amando, la nostra vita entra in una dimensione spazio-temporale diversa: tutti noi possiamo confermarlo, tutti ne abbiamo avuto esperienza in qualche modo!
Qui mi stupisce che chi ascolta la Parola del Figlio passa “dalla morte alla vita”.
La Parola quindi porta vita. Chi ascolta vive!
L’amore produce bene ed è la sua forma di manifestarsi.
Cosa resta davvero delle persone care che non vediamo più fisicamente con noi? Il Bene da loro compiuto a noi e ad altri. Certo c’è anche il male e purtroppo anche quello resta e va purificato, tuttavia il Bene è davvero più forte, o almeno è quello in cui credo!
Signore, aiutami ogni giorno a fare la scelta di Bene cosicchè la mia vita porti frutto e questo rimanga; ricordami di costruire la mia vita basandola sulla Tua Parola di Figlio amato e possa io essere generativa di speranza. Donami la grazia di consolare chi è nel dolore, chi è nella disperazione e ha smesso di sperare che il bene possa essere più forte del male. Solo Tu hai risposte alle nostre tante domande: sei stato con noi, ci hai indicato una vita bella umanamente possibile, cosicchè noi possiamo affidarci a Te. Sostienici nelle nostre tribolazioni, ricordandoci che ci hai fatto per vivere in Te una Vita Eterna!
Oggi preghiamo per i nostri cari defunti..
..se non avessimo avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. (2 Maccabei 12, 43 seg)
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