Gv 5, 21-29
Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna».
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La pagina di oggi ci invita a riflettere sull’idea che abbiamo di Dio: a fronte di un Signore che è giudice spietato, Gesù mostra che è venuto ad annunciare Qualcuno di diverso.
Il Dio di Gesù è un Padre capace di accogliere l’uomo nonostante il suo peccato, nonostante il rifiuto dell’amore da Lui donato.
Un Dio che ama perché lascia l’uomo libero anche di sbagliare, un Dio che corre il rischio di essere messo alla porta, di essere rinnegato. Non si pone come giudice dell’uomo, ma invita l’uomo a riconoscere il sentiero che porta alla Vita.
Riecheggia sullo sfondo un altro versetto di Giovanni: «Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10).
La felicità sta proprio nel seguire la Sua Parola che dà la vita anche laddove sembra vi sia solo disperazione, là dove secondo la logica umana non c’è più nulla da fare. Proprio lì, nelle piaghe dell’uomo, dove sembra tutto perduto risuona una voce che afferma: «Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita».
Nulla è perduto quando si manifesta il Signore che dischiude una Novità inaspettata ed immeritata: il suo Amore.
Meditiamo sulle parole pronunciate da Papa Francesco a Bari affinchè siano guida per il nostro vivere:
“Amati da Dio, siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non ricercare alcun utile nel bene che facciamo”.
L’invito è quello di riscoprirci accolti senza riserva per poter essere noi stessi dono di amore per coloro che incontriamo nel nostro quotidiano. Un’accoglienza che rende capaci di aprirci all’altro con gratuità anche se a volte ci sembra difficile, impossibile. Essere capaci di far rinascere dalle
ceneri coloro che incontriamo sulla nostra strada come ci insegna questo cortometraggio.
https://www.youtube.com/watch?v=zWHUKd-GORM
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