La bellezza è negli occhi di chi contempla

Cosa vuol dire PREGARE per te?

Cosa vuol dire PREGARE per te?

Cosa vuol dire pregare per te? Come preghi tu?

Queste domande vanno dritte all’intimo di ogni persona, perché pregare non è un” dire” e neanche un ” fare”, ma è uno “stare con“. È stare con Qualcuno è vivere una relazione col Dio vivente.

Negli anni della mia giovinezza cercavo col cuore tumultuoso, delle risposte ai tanti perché che la vita mi poneva, soprattutto di fronte alla fatica di convivere quotidianamente con l’inaccettabilità e l’insensatezza della sofferenza, lavorando come infermiera in ospedale.
 
Lì ho imparato che pregare è prima di tutto un chiedere e che la preghiera più vera è un grido: “Signore aiutami!”
 
Quelle domande non hanno ancora avuto risposta, però col passare degli anni, mi accorgo che la mia preghiera diventa sempre più essenziale; anche se spesso debole e discontinua, ha perso man mano qualche zavorra, come la pretesa che pregare sia una questione di forza di volontà: ricordo certi momenti di adorazione che mi sembravano interminabili e inconcludenti, in cui alla fine mi sentivo delusa e in colpa, finché qualcuno mi disse che la parola “adorare” deriva dal latino “ad os” cioè “portare alla bocca“, come chi si vuole bene e si dà un bacio.
 
Oggi davanti a Gesù Eucarestia penso: “Ti mangerei di baci!” 
Questa è per me la preghiera: una relazione d’ amore con Gesù, col Dio vivente che per primo mi cerca e che è pazzo d’ amore per me! (Come diceva Teresa d’ Avila…)
 
Anche la Messa non la vivo più come una tassa da pagare, ma come il desiderio di un incontro, di un abbraccio con Dio e con la comunità, perché sento di non avere una relazione vera con Dio, se non ho una relazione buona col mio prossimo.
 
Devo dire però, che ho una fortuna: sono sempre stata una fan dello Spirito Santo: la forza, l’energia, l’allegria di Dio che genera in me il desiderio di mendicare continuamente il Suo Volto, cercando il Buono in ogni persona. 
 
Una volta guardavo con sufficienza e anche un po’ di fastidio le statue del ” Sacro cuore”… col tempo, conoscendo sempre più i miei limiti, la mia incostanza e il mio niente, la preghiera ha cambiato il mio sguardo imparando a chiedere a Dio solo due cose: di avere il cuore compassionevole come il suo e la pienezza dello Spirito Santo per renderlo possibile.
A volte, anche se sono nel buio, sento un senso di pace…
 
Luisella
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