Per chi ha bimbi piccoli forse è noto che c’è da ingegnarsi ed organizzarsi per portare a Messa i propri bimbi in età pre-scolare; in taluni casi so di famiglie che si alternano nel partecipare alla celebrazione: chi va ad un orario, chi ad un altro così un genitore resta a casa con i piccoli; alcuni “temerari” osano invece portarli con se anche in tenera età. Il più delle volte comunque si tratta di mamme super organizzate che mettono in borsa l’inverosimile e che vi aggiungono per l’occasione la bambola o il gioco preferito, o una scatola di pastelli e dei fogli su cui scarabocchiare.
Pensando a questi contesti e situazioni, spesso, anche all’interno delle comunità parrocchiali, ci si è chiesto come strutturare la celebrazione liturgica per queste famiglie. C’è chi ha sperimentato soluzioni veramente innovative ed alternative: ad esempio far uscire i bambini all’omelia per delle attività ad hoc con un catechista o animatore, organizzare un’ala della chiesa, anche insonorizzandola dal resto, per ascoltare la Messa solo con i piccoli così da non dar “disturbo”, distribuire ai bambini dei biscotti al termine dell’Eucarestia… insomma per certi versi: largo spazio alla fantasia e all’ingegno!
Durante queste vacanze estive ho passato qualche giorno nella casa di famiglia: una bifamiliare in piena campagna dove c’è un unico grande cortile che è stato teatro di gioco e lavoro. Un tempo le due case contavano 12 persone tra adulti e bambini: la mia famiglia con i nonni e quella del fratello di mio nonno. Gli anni hanno fatto svuotare le case, per cui ora in una metà ci vive solo papà, l’altra si è recentemente ripopolata con il trasferimento di mio cugino con la famiglia tra cui la piccola Bianca, 4 anni di pura energia e chiacchera.
Si usa il termine << voce dell’innocenza >> per indicare alcune frasi dette senza malizia o secondo fine specie da parte dei bambini; essi, infatti, sanno cogliere l’essenza, senza tutti quei fronzoli o sovrastrutture, andando al nocciolo e lasciando perciò noi adulti “di stucco”.
Così è anche Bianca!
Con queste premesse, quando la nonna di Bianca mi ha proposto di andare a Messa con lei e la piccolina, seppur per certi versi ero ben conscia di quello che poteva succedere, per altri ingenuamente ho accettato la “sfida”.
Non ero totalmente impreparata perchè avevo recuperto vecchi stickers, che mi erano avanzati anni e anni fa per un’attività con i bimbi di catechismo. Tuttavia mi ero illusa che quasi 50 min di Messa potessero essere “distratti” o occupati con degli adesivi (per carità a tema religioso!). Bianca però non si è mostrata molto interessata al tema e così ho fatto ciò che farebbe inorridire ogni assiduo parrocchiano: usare il cellulare!
A mia giustificazione devo ammettere che Bianca ha il vizio di parlare a voce piuttosto alta così da sovrastare il sacerdote al microfono, o appunto la nonna, che in quel momento era impegnata nel servizio delle Letture. E’ per questo motivo che mi sono azzardata a mostrarle dei suoi video ed altri dei suoi cugini più piccoli che avevo salvato nel cellulare.
Inoltre nel fare ciò mi son permessa di dirle “Mi raccomando cerca di non ridere mentre guardi i video, che puoi dar fastidio”.
Ed è proprio a questo punto che la piccolina se ne è uscita con una perla:
“E perchè non dovrei ridere? E’ così bello ridere!”. In effetti stava proprio ammirando quelle occasioni familiari di tenerezza: perchè non sorridere alle immagini di giovani vite che sbocciano?
Perdonatemi (anche per l’uso del cellulare), ma non sono riuscita a controbattere; al contrario mi sono girata attorno: ho guardato i visi di chi avevo vicino, indubbiamente in ascolto della Parola ed in meditazione, ma privi di sorriso e mi son chiesta se non sia proprio questo il punto essenziale della liturgia: la gioia! così da uscire da Messa contenti e con il sorriso! Così da essere veramente attrattivi!
E così domani cercherò di ricordarmi poco prima dell’ultimo segno di Croce: è così bello ridere!
Ilaria S.
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