LS n.50
Invece di risolvere i problemi dei poveri e pensare a un mondo diverso, alcuni si limitano a proporre una riduzione della natalità. Non mancano pressioni internazionali sui Paesi in via
di sviluppo che condizionano gli aiuti economici a determinate politiche di “salute riproduttiva”.
Però, «se è vero che l’ineguale distribuzione della popolazione e delle risorse disponibili crea ostacoli allo sviluppo e ad un uso sostenibile dell’ambiente, va riconosciuto che la crescita demografica è pienamente compatibile con uno sviluppo integrale e solidale».
Incolpare l’incremento demografico, e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi.
A volte mi chiedo se chi propone di risolvere il problema della povertà nei paesi in via di sviluppo riducendone la natalità abbia mai visto ciò che io vedo tutti i giorni da tanti anni: il primo sorriso delle madri e dei padri al loro figlio appena nato.
Quando l’ho visto sul volto di mia sorella alla nascita del mio primo nipote mi sono resa conto che si trattava di un sorriso diverso da tutti quelli che gli avevo visto fino a quel momento, di una luminosità e di una gioia unica, che non le ho più visto dopo…fino alla nascita della seconda nipote.
Questo sorriso nel mondo è il sorriso di Dio oggi: non si può fermare, continua a spuntare da nord a sud, da est ad ovest, sulla scia del benessere dell’anima degli uomini, fregandosene degli indicatori economici di ogni nazione.
E dai genitori passa ai figli e da loro al mondo intero, giorno dopo giorno, mentre crescono, anche se talvolta tra grandi difficoltà. Dopo la pubblicazione della Laudato Sì anche in ambito cattolico è aumentata la consapevolezza che si deve perseguire uno sviluppo sostenibile per l’ambiente: mi sembra invece che ci sia ancora da lottare per garantire a tutti gli uomini del pianeta di poter godere della bellezza del sorriso da genitori, del sorriso da figli e del sorriso di Dio.
Orsola Amato (dott.ssa)
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