Oggi, nella prima settimana dopo Pasqua, voglio proporvi una brevissima riflessione su uno dei cinque SENTIERI DI PACE che Papa Francesco ci ha suggerito nel messaggio di inizio anno per la Pace.
Diceva così: Siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione:
1. dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti;
2. promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà;
3. prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico;
4. combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà.
5. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società.
2. promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà;
3. prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico;
4. combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà.
5. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società.
Come vedete, la “cura della casa comune” è a tutti gli effetti un impegno imprescindibile per costruire la convivenza pacifica fra i popoli.
Se la casa dove abitiamo è trascurata e non tutti partecipano alla sua “ristrutturazione” il rischio di provocare crisi e conflitti si alza, e con esso si generano ingiustizie sociali e migrazioni di massa.
I sassolini posti sotto al segnavia sono il segno dell’impegno che alcuni partecipanti alla marcia della pace cittadina (a Lecco) hanno voluto prendere. Se ciascuno percorre con costanza almeno uno di questi cinque sentieri, possiamo dare il nostro contributo alla costruzione della pace.
La notizia di inizio febbraio del devastante terremoto in Siria e in Turchia mi suggerisce anche un altro pensiero: la nostra famiglia umana, pur così intelligente e tecnologica, è nuda e impotente di fronte ai cataclismi naturali violenti. I rischi dal cielo (nubifragi) e i rischi dalla terra (terremoti) ci ricordano che non siamo i padroni del mondo, ma dobbiamo ancora imparare ad essere custodi rispettosi e utilizzatori accorti delle risorse.
Decidere dove e come costruire, quale energia impiegare nelle case, quali sistemi di risparmio applicare è parte dell’impegno per la “cura della casa comune” che il Papa ci chiede. Non possiamo dimenticarlo.
Silvia N.
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