‘Entusiasmo‘ deriva dal greco ‘en’ dentro, e ‘Thèos‘ Dio, il Dio dentro.
Il significato di questa parola me lo disse qualcuno, non ricordo chi, in ambito oratoriano tanti tanti anni fa. Mi ricordo che ero piccola, ma questa cosa mi colpì così tanto che non me la scordai più!
Non vorrei peccare di presunzione, ma penso di essere sempre stata una ragazza con tanto entusiasmo per quello che facevo. In tutti i sensi e in tutti gli ambiti della mia vita. Ho sempre affrontato le cose con gioia, stupore, passione, determinazione, buttandomici a pieno dentro, completamente. Dalla scuola, alle relazioni, alla Fede, lo sport, il lavoro. Non mi sono mai risparmiata troppo, ecco… Nulla poteva fermarmi.
Grazie all’educazione della mia famiglia e di tanti esempi meravigliosi che ho avuto davanti, negli anni sono cresciuta con la convinzione che la vita è un dono preziosissimo, unico, e non va sprecato nemmeno un secondo.
Poi ad un certo punto cresci, aumentano le responsabilità, i primi problemi. Arrivano le malattie, i lutti, le delusioni grandi in ambito relazionale. E inizi a capire che quello che dicevano alcuni grandi inizia ad essere un po’ vero. Ti rendi conto che non puoi salvare il mondo, è già tanto se riesci a barcamenarti in qualche modo nella tua vita.
E allora? Tutto quell’entusiasmo della gioventù dov’è finito??
C’è, cambia forma, modo di esprimersi. Ma c’è, grazie a Dio c’è. Perché una cosa che non è cambiata negli anni è che Lui non se n’è mai andato. È sempre rimasto lì, dentro di me. Mi ha aiutato e mi aiuta ad affrontare la vita. Con una gioia ferita, una determinazione più umile, una passione più profonda, uno stupore diverso, un amore tradito.
Ecco che l’entusiasmo è sempre lì, Dio Padre c’è sempre, in me come in ognuno di noi, e mi fa vivere ogni giorno con la certezza che la vita, la mia vita, è davvero un dono unico e speciale. Bella, bellissima, così com’è.
Elisa
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