Fare spazio. Alcuni mesi di formazione e preparazione, poi prenderà corpo l'esperienza pastorale che mi vedrà muovere nuovi passi in una parrocchia nella diocesi di Santiago de Cuba, come Missionario fidei donum della diocesi di Milano. Ritorno con la memoria alle settimane di settembre/ottobre trascorse a Verona presso il CUM - Centro Unico Missionario della CEI.
Lì ricevono una specifica formazione i "partenti" e vengono accolti i "rientranti", oltre a proporre corsi di lingua italiana a chi, proveniente da varie regioni del mondo, trascorrerà qualche anno in Italia per attività pastorali o per lo studio.
Considerando i vari temi trattati (storici, religiosi, culturali, biblici, antropologici,...), i relatori e le testimonianze ascoltate, oltre alla vita quotidiana condivisa tra i partenti, provo a cogliere una chiave di lettura unificante che esprimo così: destrutturare per costruire. Per quanto si possa fare attenzione a non coltivare pregiudizi, occorre riconoscere che ne siamo impregnati, ciascuno di noi.
E molti di questi sono necessari per vivere quotidianamente tra le persone e in questo mondo.
Ma quando questi "giudizi previ" diventano lo schema, magari rigido, attraverso il quale interpreto il mondo, allora diventano un ostacolo per l'autenticità di un incontro. E così mi sono scoperto un po' razzista, un po' diffidente, con un po' con mentalità colonialista...
Ma è proprio ciò che occorre riconoscere per poterlo destrutturare, modificare: è la condizione per costruire un rapporto libero, rispettoso e autentico con l'altro, persona o cultura, religiosità o tradizioni che sia. Per entrare in un rapporto che superi la superficie, occorre togliere questi ingombri, occorre fare spazio per accogliere la persona o la realtà che mi sta di fronte per come si presenta e non per come la giudico.
Allora si creano le condizioni per poter cogliere un'opportunità anche di fronte alla delusione, per pazientare di fronte alle incoerenze, per lasciarsi stupire dall'inatteso. Ciò vale anche nell'esperienza credente, cioè nei confronti di Dio.
Camminiamo con fiducia e responsabilità, con cuori liberi e lieti, ovunque il Signore ci chiami.
Don Davide Fiori
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