La bellezza è negli occhi di chi contempla

Feria aliturgica – Quinto venerdì di Quaresima

Feria aliturgica – Quinto venerdì di Quaresima

Oggi proponiamo una riflessione sulla Passione a partire dallo sguardo di Maria.

Gv 19,26
Gesù dunque vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.

 

“Maria, donna coraggiosa”

Sarà stato effetto di quel “non temere” pronunciato dall’angelo all’annunciazione. Certo è che, da quel momento, Maria ha affrontato la vita con una incredibile forza d’animo, ed è divenuta il simbolo delle “madri-coraggio” di tutti i tempi.
E’ chiaro: ha avuto a che fare con lei la paura. Paura di non essere capita. Paura per la cattiveria degli uomini. Paura di non farcela. Paura per la salute di Giuseppe. Paura per la sorte di Gesù. Paura di rimanere sola…Quante paure!
Se ancora non ci fosse, bisognerebbe elevare un santuario alla “Madonna della paura”.
Nelle sue navate ci rifugeremmo un po’ tutti. Perchè tutti, come Maria, siamo attraversati da quell’umanissimo sentimento che è il segno più chiaro del nostro limite.
Paura del domani. Paura che possa finire all’improvviso un amore coltivato da tanti anni.
Paura per il figlio che non trova lavoro e ha già superato la trentina. Paura per la sorte della piccola di casa che si ritira sempre dopo mezzanotte, anche d’inverno, e non le si può dire niente perché risponde male. Paura per la salute che declina. Paura della vecchiaia. Paura della notte. Paura della morte…

Dunque, tu non ti sei rassegnata a subire l’esistenza. Hai combattuto. Hai affrontato gli ostacoli a viso aperto. Hai reagito di fronte alle difficoltà personali e ti sei ribellata dinanzi alle ingiustizie sociali del tuo tempo. Non sei stata, cioè, quella donna tutta casa e chiesa che certe immagini devozionali vorrebbero farci passare. Sei scesa sulla strada e ne hai affrontato i pericoli, con la consapevolezza che i tuoi privilegi di Madre di Dio non ti avrebbero offerto isole pedonali capaci di preservarti dal traffico violento della vita.

Perciò, Santa Maria, donna coraggiosa, tu che nelle tre ore di agonia sotto la croce hai assorbito come una spugna le afflizioni di tutte le madri della terra, prestaci un po’ della tua fortezza.

Dal libro: MARIA, donna dei nostri giorni, di Don Tonino Bello

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