Gv 1, 29a. 30-34
In quel tempo. Giovanni, vedendo il Signore Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”.
E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
#manifestazione #figlioDiDio
Il termine Epifania, come è noto, significa etimologicamente “apparizione, manifestazione”; oggi siamo alla vigilia di questa importante festa che celebra lo svelarsi di Dio attraverso l’incarnazione in quel bambino di Betlemme che i Magi da oriente vengono ad adorare.
Il brano di Giovanni che l’odierna liturgia propone riporta un’altra Epifania operata attraverso la fortissima testimonianza del Battista: egli vede Gesù che viene verso di lui, che gli va incontro, e lo riconosce attraverso l’opera dello Spirito Santo che glielo indica, glielo rivela….e pensare che, in fondo, il Battista e Gesù, sono legati da un vincolo di sangue (le due mamme sono cugine), dal grembo delle rispettive madri si sono conosciuti (questo ci dice il vangelo della visitazione)….
Ma adesso si ri-conoscono e Giovanni Battista testimonia a tutti, con la sua veemenza, con l’ardore che lo caratterizza da sempre, che Colui che ha davanti è il Figlio di Dio.
La portata di tale rivelazione, considerando il momento storico e le circostanze in cui accade, non è da poco! Per l’ebreo del tempo, il nome di Dio non è neppure pronunciabile, dunque affermare che un uomo qualunque, il figlio di un carpentiere, in fila per farsi battezzare con l’acqua del Giordano insieme ad una processione di poveracci e peccatori, sia il Figlio di Dio, sovverte ogni logica e rompe schemi che il tempo ha consolidato da sempre!
Ma il Battista non può tacere, poiché annullerebbe la propria missione: “egli è venuto a battezzare con acqua perché Gesù fosse manifestato ad Israele”, ma il punto non credo fosse il battesimo operato da Giovanni ma il fatto che attraverso questo gesto, che ha preparato un popolo risvegliando la coscienza di aver bisogno di misericordia e perdono dai peccati, potessero accogliere il vero e unico salvatore: Gesù, il Figlio di Dio.
Infine, mi colpisce l’azione dello Spirito Santo e la docilità ad esso di Giovanni Battista; lo Spirito è il rivelatore, l’indizio dato da “Colui che mi ha mandato” per riconoscere il Cristo di Dio. Giovanni non deve fare nulla, deve solo riconoscere, deve solo aprire gli occhi dopo aver ascoltato la Parola di Dio e, attraverso la sua umanità, indicare a tutti chi bisogna seguire.
Ecco, lo Spirito Santo non smette di agire e rivelare, anche nella nostra vita: dobbiamo avere occhi per accorgerci della sua azione e cuore docile per muoverci sui sentieri che Lui ha tracciato, perché la nostra gioia sia piena e la nostra vita compiuta.
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