Ecco una particolare ed etnica bella notizia, in questi giorni di feste!
Uno degli aspetti culturali importanti, insieme alla gastronomia, gli orari e altri usi e costumi, è senz’altro quella di mantenere le feste anche quando sei all’estero. Sicuramente ho imparato a festeggiare la Memoria, la Liberazione, La Festa della Repubblica, Sant’Ambrogio, o la Vergine dei Miracoli di Corbetta. Ho dovuto anche (per lavoro, lavoravo in una Ludoteca) festeggiare i carnevali in maniera diversa…
Ma il mio calendario ideale sarebbe unire tutte le feste del paese dove si vive e aggiungere quelle che hanno segnato metà della mia vita provenienti dalla mia provenienza (nel mio caso Salamanca) .
Così, a Salamanca per esempio non festeggiamo la Befana, ma l’arrivo dei Reyes Magos.
Quest’anno quando è arrivato Halloween, mi sono chiesto… “posso regalare caramelle ai bambini?”, ma per me la Festa di Tutti Santi, non ha mai avuto questa tradizione.
Noi i dolci li chiediamo, cantando villancicos (Canti di natale) porta a porta!. Si bussa alla porta, si canta e poi si chiede “l’aguinaldo”(soldi o dolci) Purtroppo l’ultima volta che a Natale hanno bussato già qualche anno fa, i ragazzi sapevano a malapena l’attacco di soltanto un canto di natale…
La festa di Tutti Santi a casa mia non è mai stata festeggiata tanto…e forse mi sarebbe piaciuto che festeggiassimo come i messicani: facendo altari dove si mettono le cose che piaceva ai nostri cari e approfittare di ricordarli con le nuove generazioni, raccontando aneddoti ed episodi dei nostri antenati.
Ma torniamo ad Halloween di quest’anno.
Quest’anno in un atto di “rivoluzione” intra-condominiale, avevo appeso un cartello alla porta dove spiegavo che boicottavo Halloween perché non ho mai festeggiato Halloween. Allo stesso tempo, mi sono detto “non posso scrivere che non festeggio Halloween e basta…non voglio passare per il vicino più tirchio in assoluto!!”. E così ho pensato alle cose che potevo apportare durante l’anno, e ho stilato le seguente festività con i prodotti tipici di quelle feste:
-Dia de Reyes (La Befana): Noi mangiamo il Roscón de Reyes…che porta un fagiolo/giocatolo…A chi tocca il fagiolo deve pagare il roscón, a chi tocca la sorpresa diventa il Re della festa
– 23 Aprile (Festa del libro in tutta Spagna, particolarmente sentita in Cataluña per essere il giorno di San Jordi (San Giorgio). Gli uomini regalano un libro e una rosa alle loro donne.
Per me a Salamanca era il giorno per andare nella Plaza mayor dove le librerie della città montavano i loro stand e facevano sconti. Prendevamo libri che durante l’anno non potevamo permetterci… E cosi ho pensato che potevo prendere alcuni fumetti/libri e regalarli ai bambini del condominio.
– Da un paio di anni mi sono cimentato nel cucinare una torta salata tipica Salmantina o come ci chiamano Charra. Il piatto si chiama “Hornazo” ed è un succulento (e piuttosto calorico) torta salata…Purtroppo devo “tradurre” gli ingredienti con quelli che mi sembrano più approssimati. Devo ancora migliorare la ricetta!!. L’Hornazo serve a fare merenda (Una specie di Pasquetta). L’origine della tradizione l’ho scoperta soltanto quando avevo 18 anni…Durante il periodo di Quaresima le prostitute che offrivano i suoi servizi ai numerosi studenti della città venivano allontanate dall’altra parte del fiume Tormes…e Così il lunedì seguente al lunedì dell’Angelo, gli studenti aspettavano facendo merenda all’arrivo delle donzelle, che erano state custodiate dal cosiddetto “Padreputas”.
Io sono rimasto scandalizzato che festeggiamo una cosa così…ma ancora oggi tutta la città lavora soltanto al mattino e al pomeriggio le famiglie vanno a mangiare in campagna l’hornazo. Addirittura c’era una grossa campagna comunale dove andare tipicamente a mangiarlo in mezzo alle querce…immersi nel tipico paesaggio della zona, dove allevano i tori: la dehesa salmantina.
Per ultimo ho pensato che anche a Pasqua negli ultimi anni ho fatto il dolce tipico nel periodo pasquale. Sono le famose “Torrijas”. Si fa con delle fette di pane…che le panetteria addirittura producono specificamente in quel periodo.
La torrija è un dolce di origine europea ma con una lunga tradizione in Spagna. Consiste in una fetta di pane (solitamente non del giorno, già un po’ dura) che viene imbevuta nel latte o nel vino e, dopo essere stata ricoperta nell’uovo, viene fritta in padella con l’olio.
Allora non ho dato caramelle ad Halloween, ma spero di dare un etno- contributo portando il meglio delle mie tradizioni!
Per ora ho portato un Roscón il 6 gennaio e ho offerto a 3 famiglie un pezzettino…spero di portar avanti durante l’anno il progetto “FESTE METICCE” ! ahaha!).
Roberto Crespo
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