Forte come il ballo delle montagne

Durante le mie escursioni mi fermo spesso a guardare le montagne. Rimango incantata: “come hai fatto Padre a creare una meraviglia così?”.

E penso che loro, le mie amate montagne, abbiano tanto da insegnarmi riguardo alla forza. Basta uno sguardo ad una cima o a una catena montuosa per rimanere impressionati e pensare che loro sì che sono forti, possenti, stabili.

Loro sì che non possono temere niente. Loro sono forti, sì!

Ma le montagne sono forti, penso, perché sanno rimanere. Sanno stare. Mi piace pensare che le montagne sappiano di essere sicure da ogni turbamento, perché sono in buone mani.

E quando sai di essere in buone mani, nell’abbraccio di Chi ti ha creato e amato, puoi essere lieto nelle giornate di sole, nelle mattine in cui tutti ti guardano con ammirazione o trovano ristoro in te, e poi anche quando senti una pioggerella leggera, quando nevica, quando il gelo ti entra in profondità, quando il vento forte sembra non darti tregua.

Questa è la forza che vorrei imparare dalle montagne: l’abbandono alla Vita, la possibilità di lasciarsi fare con fiducia, la docilità di chi si lascia plasmare dagli agenti atmosferici delle diverse stagioni.

Mi piace pensare che anche le cime seguano quel prezioso “ballo dell’obbedienza” di Madeleine Delbrêl:
“Per essere un buon danzatore, con te come con tutti, non occorre sapere dove la danza conduce.
[…] Non occorre chiederti spiegazioni sui passi che ti piace di segnare. […] Ma non sarebbero che passi da stupidi se la musica non ne facesse un’armonia. Ma noi dimentichiamo la musica del tuo Spirito, e facciamo della nostra vita un esercizio di ginnastica: dimentichiamo che fra le tue braccia la vita è danza”. 

È forte l’abbandono, non credete? Può sembrare fragilità, può sembrare immobilità, può apparire come sconfitta. Anche l’abbandono sulla Croce poteva sembrare una sconfitta. Che forza!

Silvia