La giornata del Tempo del Creato 2024 realizzata nella diocesi di Torino lo scorso 21 settembre ha avuto due belle notizie che – crediamo – possano essere da stimolo per ogni nostra comunità.
La prima è stato l’approccio ecumenico, non solo da un punto di vista teorico, ma proprio nel concreto, sia nella fase di progettazione dell’incontro, sia – aspetto davvero molto bello – nei momenti di preghiera della giornata, curati dalla Pastora della Chiesa Valdese e dal Pastore della Chiesa Battista.
Ricordare il cammino di tutte le chiese e di tutta la Chiesa ci ricorda il nostro essere fratelli e l’importanza di non fermarci alle differenze, ma anzi tenderci la mano per diffondere il più possibile l’urgenza di occuparci del Creato.
Il tema di quest’anno è stato “Sperare e Agire con la Creazione” e abbiamo riflettuto sull’importanza di tenere alta la speranza accanto al nostro impegno, perché altrimenti rischiamo di chiuderci
nell’analisi di ciò che manca, piuttosto che avere fiducia che il Signore porterà comunque avanti la Storia.
La seconda buona notizia è quella di aver avviato processi, ovvero abbiamo messo al centro del nostro lavoro di programmazione la necessità che l’evento non concludesse il tema, ma fosse punto di
partenza sia per mettere a fattor comune tutte le attività che le singole associazioni già realizzano e realizzare degli incontri su base diocesana sul tema dell’ecologia integrale.
Talvolta le nostre diocesi fanno fatica a trovare il “minimo comune denominatore”, ma lo sforzo che dobbiamo veramente fare insieme è non disperdere le proposte pastorali e formative, scongiurando la gelosia del “mio” o “tuo” percorso, ma davvero far convergere la comunità dei credenti verso quanto di valore abbiamo già e proporre che sul territorio nascano vere buone prassi di ecologia integrale.
Le nostre comunità possono fare tanto e essere d’esempio!
Isabella Brianza
1 comment
Ilaria
01/11/2024 at 5:59 amQuanto dovrebbe essere obiettivo di tutte le comunità quanto scritto di seguito :”lo sforzo che dobbiamo veramente fare insieme è non disperdere le proposte pastorali e formative, scongiurando la gelosia del “mio” o “tuo” percorso, ma davvero far convergere la comunità dei credenti verso quanto di valore abbiamo già e proporre che sul territorio nascano vere buone prassi di ecologia integrale”. Grazie