Gv 8, 28-30
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
#compagniasempre #alzarelosguardo #croce #donototaledisè
Due particolari mi colpiscono in questi due versetti, così chiari e potenti che tra la gente che lo ascoltava in quel momento “molti credettero in Lui”: il ponte creato con il Primo Testamento, quando Mosè chiedeva insistentemente al Signore di rivelare il proprio nome e si sentì rispondere “Io sono”; Gesù non ha paura di usare la medesima definizione parlando di sé, senza timore di tirarsi addosso l’ira dei farisei.
E’ tenerissimo il modo in cui Cristo racconta il suo legame col Padre, una figliolanza totalizzante, un’appartenenza tanto profonda da definirlo, che dà forma ad ogni cosa che Lui compie, che dà contenuto ad ogni parola che Lui proferisce… Il Padre Gli fa compagnia sempre, non lo lascia mai solo “perché faccio sempre cose che gli sono gradite”. Che bello! Proprio con la freschezza di un figlio che desidera fare contento il suo papà!
La prima frase pronunciata da Gesù in questo brano illumina, però, di una luce drammatica e al medesimo tempo satura di speranza: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete…” Per conoscere Gesù bisogna alzare lo sguardo e fissare la croce. Quello è il suo trono, quello è il suo abbraccio all’umanità ferita per salvare la quale è venuto nella storia.
Sì, è inevitabile questo tremendo sacrificio; ma ho appena scoperto che questa parola ha un’accezione particolare, negativa, poiché si intende una privazione, un togliere qualcosa. Gesù in realtà si dona da sé stesso, quanto avviene nella sua Passione e morte di croce è il dono totale di sé. Ed è così che Egli mostra la sua natura divina, rinunciando a tutto per amore, per infinito amore.
Sono capace di vivere la mia fatica quotidiana come dono? O mi sento un eroe che compie sacrifici vuoti di significato e di amore?
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso. (Salmo 46)
No comments yet. Be the first one to leave a thought.