La bellezza è negli occhi di chi contempla

Giovedì della III settimana di Avvento

Giovedì della III settimana di Avvento

Mt 16, 1-12

In quel tempo. I farisei e i sadducei si avvicinarono per mettere alla prova il Signore Gesù e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?

 

Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona».

 

 

Li lasciò e se ne andò. Nel passare all’altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere del pane.

 

Gesù disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei».

 

Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso del pane!».

 

Gesù se ne accorse e disse: «Gente di poca fede, perché andate dicendo tra voi che non avete pane? Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila, e quante ceste avete portato via? E neppure i sette pani per i quattromila, e quante sporte avete raccolto? Come mai non capite che non vi parlavo di pane? Guardatevi invece dal lievito dei farisei e dei sadducei».

 

Allora essi compresero che egli non aveva detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dall’insegnamento dei farisei e dei sadducei.

#pregiudizio/fede

Quanta amarezza traspare immaginando le scene che il brano di oggi racconta! Mi pare di vedere lo sguardo deluso di Gesù davanti ai farisei e sadducei prima e davanti ai discepoli dopo…Non capiscono! Entrambe le categorie non capiscono! Entrambe le categorie dimostrano di non ascoltare, trincerati dentro un’idea, o meglio, un “pregiudizio” su colui che hanno davanti. E tale posizione è il contrario esatto della Fede!
Ma andiamo con ordine: i farisei e i sadducei “pretendono” da Gesù un segno dal cielo; peccato che i loro occhi non riescono a vedere nemmeno Colui che hanno davanti e tantomeno le opere da Lui compiute, perché oscurati dall’immagine che hanno di chi Lui dovrebbe essere e cosa dovrebbe fare… Non credono alla sua Parola, a ciò che manifesta apertamente.

Gesù nega loro qualsiasi segno, giudicandoli “incapaci di interpretare”, in buona sostanza di vedere ciò che accade davanti ai loro occhi. Ancora una volta getta la spugna “Li lasciò e se ne andò”.
Ma subito dopo anche gli apostoli riservano una cocente delusione: Gesù li mette in guardia dal “lievito dei farisei e dei sadducei” e la parolina “lievito” fa loro ricordare di non avere preso il pane! Che meschinità!
Anche loro sono incastrati in un bisogno più superficiale, la fame, il cibo, le provviste, non vanno oltre e non vedono che hanno davanti la risposta a ogni domanda, la risposta al desiderio più profondo del cuore: hanno davanti Gesù…e si preoccupano di qualche focaccia!

Questo brano è un richiamo potente alla nostra Fede, a dilatare la misura del nostro desiderio di pienezza per abbracciare la presenza di Gesù nelle nostre giornate, sbriciolando l’idea che abbiamo di Lui per incontrare proprio Lui, che si manifesta nella semplicità di ogni gesto d’amore.

Il lievito da evitare è quello dei farisei e dei sadducei: il pregiudizio.
Il lievito da lasciare lavorare nella nostra vita si chiama Spirito Santo.

Il Signore è vicino,
corriamogli incontro, dicendo:
«Grande sarà il tuo dominio!
Il tuo regno non avrà fine,
o Dio potente,
Signore, principe della pace».
(dalla Liturgia)

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