Gv 6, 16-21
In quel tempo. Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Ogni volta che il Vangelo riporta momenti nei quali Gesù incontra la gente, i suoi apostoli, qualcuno che soffre, e annota le sue espressioni di conforto e di esortazione, come quella del brano di oggi “Sono io, non abbiate paura”, ma anche “Donna, Non
Piangere”, e ancora “Non sia turbato il vostro cuore” e “Non vi lascio soli”…. Ebbene ogni volta che ascolto queste espressioni mi pervade una consolazione profonda, come se udissi il tono caldo della Sua voce che mi arriva dritto al cuore.
Per poter afferrare il valore profondo di queste parole esiste una condizione imprescindibile: occorre LA FEDE!
Invocata come dono, desiderata con tutte le forze, coltivata e fatta crescere nella comunità. Senza Fede anche queste parole di
Gesù sono solamente sviolinate sentimentali.
Papa Francesco, proprio commentando questo brano, afferma che “La Fede ci dà la sicurezza di una Presenza, la presenza di Gesù che ci spinge a superare le bufere esistenziali, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio”.
Questo tempo gravido di fatica e che ci fa permanere in una condizione di incertezza e dubbio e paura, tutti sentimenti provati dagli apostoli su quella barca, quando “Gesù non li aveva ancora raggiunti, il mare era agitato poiché soffiava un forte vento”,
diventa un’occasione per verificare dove riponiamo la nostra speranza.
“Nella storia cristiana il luogo della speranza è un uomo! Per coloro che lo seguivano, Gesù era diventato la roccia su cui poggiavano tutta la loro persona. Ma come rimane presente? Cristo ha scelto come metodo nella storia una compagnia toccabile, sperimentabile” (J. Carron)….La Chiesa della quale siamo figli.
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? (Salmo 26)
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