La bellezza è negli occhi di chi contempla

Giovedì della settimana della I Domenica dopo l’Epifania

Giovedì della settimana della I Domenica dopo l’Epifania

 Marco 1, 35-45

In quel tempo. Al mattino presto il Signore Gesù si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».

 

E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!».

 

Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».

 

E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».

 

Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

#ricerca #relazioneconLUI 

Quello che mi rimanda in più versetti il brano della liturgia odierna è la ricerca di Gesù da parte di diversi protagonisti del racconto. “Simone e quelli che erano con lui si mettono sulle sue tracce” per scoprire dove si fosse cacciato come fossero moderni detective…. “Tutti ti cercano”, Simone si fa portavoce di coloro che hanno visto Gesù all’opera e vogliono qualcosa da Lui. “Venivano a lui da ogni parte”: con questa frase si conclude il brano e si apre la domanda: anche noi siamo in continua ricerca di Gesù? Anche noi ci mettiamo sulle sue tracce e andiamo a Lui incessantemente?

Credo sia chiaro che, perché Gesù possa operare cambiamenti nella nostra vita, così come nella gente che lo cercava o addirittura lo tallonava nei suoi spostamenti, occorre esserci, stargli vicino, guardarlo, ascoltarlo…in poche parole vivere una relazione con Lui.

E’ la Sua presenza nella nostra vita che fa accadere la novità e sana i nostri cuori, spesso spezzati dalle fatiche dello stare al mondo.

Nel cuore del brano compare anche questo lebbroso, un altro che “venne da lui”: ha una supplica precisa ma il suo tono è talmente umile che commuove; egli chiede a Gesù di guarirlo ma solo se lo vuole: questa richiesta così mite genera la compassione del Cristo, che dichiara la propria volontà e agisce.

Mi nasce questa provocazione davanti a questa scena: io so cosa desidero nel profondo del mio cuore? So dare voce al mio desiderio? So dare nome al mio bisogno?
Gesù aspetta che la nostra libertà si metta in moto…può salvarci solo con il nostro concorso.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: