La bellezza è negli occhi di chi contempla

Gli alberi della (ex) foresta planiziale padana

Gli alberi della (ex) foresta planiziale padana

Dopo aver parlato della vigorosa farnia – per inciso esiste un soggetto monumentale a Sedriano (MI) nell’area riforestata attigua alla via L. da Vinci – e della rovere, passiamo a esaminare la roverella (Quercus pubescens), sicuramente la specie più diffusa. Meno imponente delle due sopra menzionate, ma più comune, almeno in Italia. Qualche autore stima che questa specie rappresenti numericamente il 30/35% di tutte le querce presenti nella penisola.

Le foglie, come nelle due precedenti, hanno lobi arrotondati, verde scuro con presenza di peluria, almeno negli esemplari giovani sulla pagina inferiore, da cui deriva il nome pubescens. Durante la
stagione invernale si può distinguere dalle altre per la presenza delle foglie secche che permangono sull’albero fino alla gemmazione primaverile: comportamento indicato in botanica col termine di marcescenza; fenomeno non insolito e riguardante anche altre specie arboree.

Meno presente nella pianura padana, per ragioni climatiche, è invece un altro gigante della flora italiana: il leccio. Originario del bacino del Mediteranno, vegeta più facilmente lungo le coste e nelle regioni meridionali, preferendo temperature più miti e costanti. La chioma è densa, sempreverde, caratterizzata da foglie piccole, verde scuro e lucide nella pagina superiore, grigie in quella inferiore, di consistenza piuttosto coriacee. Si tratta di un albero scenografico, ancor più in inverno, per il suo fogliame persistente. E’ assai longevo e altresì caratterizzato dal fatto che ospita tra le sue radici i ricercati tartufi, in particolare quelli neri. Il suo legno è un ottimo combustibile e le ghiande, al pari di quelle della quercia da sughero, in passato costituivano in buona parte la dieta dei maiali, usanza tutt’ora praticata in alcuni Paesi.

Per i bareggesi, sulla “rotatoria Michele Alboreto”, incrocio tra la ex SS11 e le Vie Falcone/Morandi, sono presenti alcuni esemplari, forse in numero eccessivo considerata la loro possibilità di crescita. Aguzzate l’occhio e fate attenzione quando passate, in bici magari è meglio….!

L’Associazione Bosco dei 100 Frutti, con sede a Bareggio, si impegna nella tutela e nell’incremento della biodiversità tramite il lavoro sul campo (messa a dimora di alberi e arbusti) e attività educative e divulgative.

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