Mt 11, 2-15
In quel tempo. Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».
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Nel brano di oggi incontriamo il Regno di Dio che si manifesta nel luogo in cui i discepoli di Gesù sono pronti a testimoniare con coraggio la loro fede senza temere i contrasti e diventando segno di contraddizione: siamo chiamati chiaramente anche noi a fare la nostra parte!
Non possiamo essere testimoni di Vita, se rimaniamo seduti e in disparte, pensando che l’esistenza sia uno spettacolo da osservare: siamo invitati a “scendere in campo”, a rimboccarci le maniche e ad accettare la sfida; se manca questa nostra disponibilità (che non è facile da assumersi ogni giorno), restiamo esclusi.
Lasciamoci coinvolgere, attrarre e attirare: solo mettendoci in ascolto vero delle domande e dei bisogni che portiamo nel cuore, così come delle sofferenze dell’altro, percepiamo che la vita di Gesù passa accanto a noi.
– Che cosa significa per me testimoniare?
– C’è qualche cosa nella mia vita che mi fa sentire “stretto”? Di che cosa si tratta?
– Che cosa penso che sia necessario fare ed essere per sentirmi in cammino?
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino
(Salmo 84)
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