Oggi ci mettiamo in ascolto delle parole del profeta Isaia che – sembra una cosa buffa – ci propone una specie di canto dedicato a una piantagione… il canto della vigna!
È un modo singolare che il profeta usa per aiutarci a rispondere a due domande importantissime.
Chi sono io?
Osserva il padrone della vigna: dissoda il terreno, lo libera dai sassi, sceglie germogli pregiati, costruisce perfino una torre e scava un tino per il raccolto. I suoi gesti dicono una cura straordinaria, sono un’immagine per descrivere come Dio è vicino a ciascuno. Sempre!
Cosa posso fare?
La prima lettura si conclude dicendo qual è il desiderio di Dio.
Forse lunghe preghiere? Mille candele accese? No… Ciò che Dio desidera è il rispetto fra le persone, la solidarietà fra uomini e donne, la giustizia e la pace nei luoghi dove grida la violenza.
Dunque, chi sono io?
Lucia, Francesco, Tommaso, Chiara… Siamo bambini o bambine, donne o uomini amati da Dio, preziosi per lui.
Allora, avvolti da questo bene, possiamo semplicemente vivere da fratelli e sorelle, condividere ciò che abbiamo, costruire la pace, custodire un cuore sensibile ai bisogni degli altri e alla cura del creato.
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