La bellezza è negli occhi di chi contempla

Il Creato

Il Creato

E’ bastato un invisibile virus per farci comprendere la nostra ottusità. Niente è più ovvio dell’aria, ma guai a non respirarla. Niente è più indispensabile dell’acqua, eppure la sperperiamo. Niente è più essenziale della luce, ciò nonostante la dilapidiamo, rendendo il buio della notte simile al giorno.

I cieli narrano…” – dice la Bibbia. Sì, è vero, ma non ascoltiamo al risveglio il cinguettio degli uccelli o il fragore del temporale o il picchiettare della pioggia battente o lo sciacquio del mare che lambisce la spiaggia o lo stormire del vento tra le foglie Dovremmo staccare dalle cuffie una registrazione, l’audio dalle chiacchiere, liberare l’orecchio dai rumori e dal brusio di fondo per metterci in ascolto delle voci del creato.

Il firmamento annuncia…” – dice ancora la Bibbia. I piccoli fiori, le erbe, i muschi e i funghi, i tigli in fiore, la fienagione emanano profumi e odori, sentire la freschezza dell’erba bagnata fra le dita ci richiama la rugiada che è fonte di vita, il trionfo della molteplice varietà di fiori e di alberi ci dona l’energia per vivere. Osservare l’incanto di un tramonto che si tinge di rosso o la luna che, in cielo, corre e corre invita alla preghiera. Ma è necessario contemplare e far silenzio attorno a noi.

Il giorno racconta al giorno…” – continua la Bibbia. L’ascolto, la contemplazione diventano impegno per coltivare, custodire il creato. Finora abbiamo solo sfruttato la terra, ma non protetta, tutelata e custodita. Grande l’impegno delle organizzazioni mondiali, l’entusiasmo dei giovani per salvaguardare l’aria, l’acqua.
Manca, forse, la dedizione per “le piccole cose”: scarichiamo rifiuti nei fiumi, imbrattiamo palazzi, vandalizziamo i mezzi pubblici, devastiamo i parchi dimenticando che dobbiamo essere noi stessi costruttori di bellezza; riempiamo strade e piazze con la volgarità elevata a comportamento; riempiamo con rumori esasperati l’ambiente quasi per svelare il vuoto che c’è in noi.

Dimentichiamo che è nostro dovere lasciare la casa comune più ricca, più bella, più giusta. Di questa casa siamo solo ospiti e per di più di passaggio.

Un giorno ci sarà presentato il conto per l’aria che abbiamo respirato, la luce del sole che abbiamo oscurato, l’acqua che abbiamo inquinato.

Edoardo

Prepariamoci a vivere la XVI Giornata per la Custodia del Creato del 1 settembre 2021 “Camminare in una nuova vita. La transizione ecologica per la cura della vita”, pregando con la preghiera di Papa Francesco

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: