La bellezza è negli occhi di chi contempla

Il giardino terapeutico

Il giardino terapeutico

Tutti hanno bisogno di bellezza come di pane,
luoghi in cui giocare o pregare,
ove la Natura possa curare e rallegrare
e dare forza all’animo e al corpo insieme.”
John Muir.

La Natura, organizzata in spazi verdi e giardini, può essere di aiuto nei processi riabilitativi e di cura, può costituire una fonte di attività positive per le persone diversamente abili e supportare psicologicamente gli anziani nei periodi di degenza.
Nel suo rapporto con queste situazioni delicate il giardino diventa fonte di benessere a più livelli.

La definizione di benessere secondo un rapporto della Commissione salute dell’osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute è: “Lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.

Gli aspetti coinvolti dello stare – bene sono dunque molteplici e collegati tra loro, infatti l’attività in natura può coinvolgere e dare beneficio a più livelli: la semplice contemplazione di un giardino tocca la sfera emotiva e psichica, lavorare un orto è un’attività fisica ma anche di interazione sociale se viene fatta in gruppo; la progettazione partecipata di un’aiuola stimola la creatività e crea una forte soddisfazione nel momento in cui viene realizzata.

Forse con un po’ di ritardo rispetto ad altri paesi europei, anche in Italia sempre più strutture sanitarie, e non solo, attivano delle progettazioni ad hoc per realizzare aree verdi che supportino il percorso di cura e benessere degli utenti: il contatto con gli elementi naturali ha un potere calmante e di miglioramento dello stato d’animo delle persone, infatti in una visione olistica questo influisce positivamente anche sulla salute fisica.

Un’esperienza molto interessante in questo senso è il giardino terapeutico realizzato al Policlinico di Milano con il centro U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza): il progetto ha coinvolto sia gli operatori che i ragazzi, la sua realizzazione e la sua manutenzione sono svolte in maniera comunitaria e danno anche la possibilità di piccoli percorsi formativi di avvicinamento al lavoro.

Il giardino è diventato un punto di attrazione e di svago anche per il personale sanitario e gli educatori, tutta la collettività ne ha tratto così beneficio, perché non soltanto gli utenti hanno delle fragilità e sicuramente tutti abbiamo bisogno di bellezza.

Per approfondimenti sul tema del Giardino terapeutico: “Caro giardino prenditi cura di me” di Monica Botta.

L’Associazione Bosco dei 100 Frutti, con sede a Bareggio, si impegna nella tutela e nell’incremento della biodiversità tramite il lavoro sul campo (messa a dimora di alberi e arbusti) e attività educative e divulgative.

 

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