Il Lago di Pergusa, situato nella provincia di Enna, rappresenta uno degli ecosistemi più significativi dell’isola. Questo lago salato naturale, circondato dalla Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa, non è solo un punto di riferimento paesaggistico, ma anche un’importante riserva naturale che ospita numerose specie di flora e fauna, molte delle quali rare e protette.
Esso è un sito Ramsar, riconosciuto a livello internazionale per la sua importanza ecologica e per essere un’area nevralgica per la corrente migratoria di diverse specie di uccelli, per il fatto di essere un’oasi umida e fresca, situata lungo una delle principali rotte migratorie della regione paleartica occidentale.
Alcuni avvistamenti hanno confermato la presenza di esemplari in via d’estinzione in Italia come l’airone rosso.
Nel lago si verificava inoltre un fenomeno molto raro, che portava le sue acque ad assumere un colore rosso per via di un pigmento rilasciato da una specie di gambero (Arctodiaptomus salinus).
Inoltre, il lago svolge un ruolo cruciale nel mantenimento del microclima locale. La sua presenza contribuisce a moderare le temperature e a mantenere l’umidità, fattori essenziali per l’agricoltura e per il benessere delle comunità locali.
Negli ultimi anni il Lago di Pergusa sta affrontando una crisi preoccupante: il progressivo ritiro delle sue acque. Questo fenomeno potrebbe portare a un ulteriore inaridimento della zona, aggravando le condizioni di siccità e aumentando il rischio di desertificazione.
Le immagini recenti mostrano un bacino quasi completamente asciutto, evidenziando la gravità della situazione e le precipitazioni sono ad un livello insufficiente per il reintegro delle acque del lago.
Il bacino, con una superficie che copre normalmente 1,8 km², un perimetro di 4,5 km e una profondità media di 3,5 metri e massima di 12, ora sopravvive solo grazie alla falda acquifera sotterranea.
Questo fenomeno è attribuito a una combinazione di fattori, tra cui i cambiamenti climatici, che hanno portato a un aumento delle temperature e ad una diminuzione delle precipitazioni, e l’eccessivo prelievo d’acqua per scopi agricoli e industriali. La riduzione dell’apporto idrico è stata aggravata dalla gestione inefficace delle risorse idriche nella regione.
La situazione di questo lago rappresenta una critica chiamata all’azione per le autorità locali e per la comunità scientifica. È fondamentale sviluppare e implementare strategie di gestione sostenibile delle risorse idriche, promuovere il risparmio idrico e investire in progetti di ripristino ambientale. Solo attraverso un impegno congiunto si potrà sperare di invertire il trend attuale e salvaguardare questo prezioso ecosistema per le generazioni future.
Matteo Dangiò
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