ciao a tutti,
vi raggiungo ancora con questa nuova lettera prima di celebrare il Santo Natale di Gesù.. perché mi è stato chiesto di scrivere qualche pensiero sull’attesa del Natale dal mio punto di osservazione, cioè dall’Africa..
Come tutti sapete, mi trovo in missione, con l’ALP-PIME, dal 23/01/2021, alla Fondazione Betlemme di Mouda nella regione dell’estremo-nord del Camerun..
Questo che arriva non è il mio primo Natale “africano”!
Il primo Natale in Camerun risale al 2007! mi trovavo a Djamboutou (Garoua) ed
ero là come missionaria laica fidei donum per conto della Diocesi di Milano: ricordo bene di aver preparato il mio piccolo presepe all’entrata dell’abitazione dei laici, dove abitavo insieme ad un’altra missionaria laica, e di averlo costruito con le povere cose che ho potuto trovare nel giardino della nostra casa (legnetti, foglie, erba secca, sabbia, sassolini), e di averlo posato sopra un tavolino, perché se lo avessi allestito per terra i gatti me lo avrebbero distrutto subito..
Le statuine erano conservate in un sacchetto impolverato dentro un cassetto ed erano appartenute a una delle famiglie dei laici che avevano svolto il servizio missionario prima di me!
La messa di mezzanotte in Parrocchia (che non è stata celebrata alle 24.00 ma alle 20.00 perché poi rientrare a casa nei villaggi sarebbe stato un problema per le distanze e per il buio della notte) ha visto la partecipazione di tantissimi fedeli: famiglie, adulti, giovani, ragazzi e bambini, tutti vestiti con il loro “pagne” più bello!
Lo spettacolo di colori è sempre molto caratteristico.. il vestito bello per andare alla messa la domenica o alle feste comandate, è un segno che al Signore si deve dare sempre il meglio, non solo di se stessi ma anche della propria persona.. a me non sembrava vero di poter andare alla messa di mezzanotte con il mio vestito di “pagne” e non con il cappotto, la sciarpa e i guanti, che sono necessari al nostro clima invernale del 24-25 dicembre!
Inoltre, per le strade non ci sono luminarie, non ci sono addobbi, niente alberi di Natale con le lucine più o meno luccicanti.. insomma, è stato un Natale sobrio, povero, ma ricco di cose semplici.. come le piccole-grandi attenzioni per il vicino che abita in una capanna di paglia, o per la famiglia che, avendo tanti figli, chiede un aiuto per riuscire a mandarli tutti a scuola..
E’ stato un Natale “diverso” senza la neve ma con tanto sole.. l’atmosfera di quel Natale mi ha ricordato veramente il Natale di Gesù a Betlemme!
Il secondo Natale “africano” risale a 2 anni fa: nel 2019 ho passato 2 mesi alla Fondazione Betlemme di Mouda, dove mi trovo ora in missione.. La capanna con il Presepe è stata realizzata dai ragazzi sul modello di un boukarou (abitazione tipica dei villaggi africani) e le statuine sono delle vere opere d’arte! scolpite in legno di ebano dal nostro artigiano del legno qui al laboratorio di scultura..
Intorno alla capanna anche una serie di animali tipici della fauna africana (leoni, elefanti, giraffe, ippopotami, coccodrilli, ecc..) che non c’entrano niente con il Natale al tempo di Gesù, ma che fanno parte del paesaggio africano.. così come il piccolo villaggio in miniatura costruito nei pressi della capanna con il Presepe.. anche qui a Mouda c’è stata la messa di mezzanotte alle ore 20.00 nella Parrocchia di Zouzoui: come a Djamboutou, per le strade, niente luminarie, niente addobbi e alberi con le lucine..
Solo e sempre tanti sorrisi, stampati sul viso dei bambini, che non sono abituati a chiedere i regali di Natale, e nemmeno a fare i capricci se Babbo Natale si è scordato questa o quella cosa.. insomma, il Natale qui è veramente la nascita di Gesù Bambino!
Ed ora sta per arrivare il Santo Natale 2021!
Qui i nostri bambini e ragazzi si stanno preparando alla recita di Natale (l’Arbre de Noël) in programma il 16/12, poi il 17/12 quasi tutti partono in congé (vacanza): rientrano in famiglia nei loro villaggi per le vacanze di Natale e ritorneranno alla Fondazione all’inizio del nuovo anno; restano qui al Centro i piccoli bimbi della crèche (asilo nido) e gli orfani che non hanno nessun parente che può accoglierli nemmeno per le vacanze..
e poi, dopo la Festa dell’Immacolata (che qui non è giorno festivo) e prima dell’inizio della novena di Natale, viene allestito il Presepe all’aperto, visibile a tutti, posizionato come ogni anno intorno alla “pietra” del Centro dove è riportato il logo della Fondazione con la scritta Bethléem che, per chi ancora non lo sa, significa “Casa del Pane”.
Infine, cos’altro posso dirvi ancora circa l’attesa del Natale?
Innanzitutto che ci mancano le nostre famiglie, i nostri cari, gli amici, che sappiamo ci sono vicini e accompagnano il nostro cammino missionario con la preghiera..
Qui si fa a meno di tante cose, ma il necessario per vivere comunque c’è! Grazie a Dio!
Il nostro Natale in missione è un Natale sobrio.. quello che conta è la gioia (oggi è la Domenica della Gioia! per rito romano è in Avvento) che sprizza dagli occhi e dal cuore di noi tutti qui, che insieme ai nostri bambini ci prepariamo ad accogliere Gesù che viene! Egli viene a portare amore, pace, serenità, a coloro che lo amano e lo desiderano..
Gesù viene per salvarci!
Buon e Santo Natale di Gesù a voi tutti!
ciao, Silvia
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