Forse alcuni ancora non conoscono il progetto “FORESTAMI” promosso da diverse Istituzioni, in primis da Città Metropolitana di Milano, dal Comune di Milano, da ERSAF (Società di Regione Lombardia), dal Parco Agricolo Sud, dal Politecnico di Milano e altre organizzazioni.
Il progetto si prefigge di porre a dimora 3 milioni di alberi e arbusti entro il 2030 nel territorio metropolitano milanese.
Al 6 dicembre scorso risultavano “collocati” 427.475 esemplari. Un numero significativo rispetto all’obiettivo prefissato. Mancano, tuttavia, poco meno di 5.000 giorni, il che comporta un ritmo di più di 500 piantine-arbusti/giorno (festività comprese), un lavoro indubbiamente ambizioso.
D’altra parte, un incremento del patrimonio verde non è solo auspicabile, ma necessario per migliorare l’aria delle nostre città e moderare le sempre più roventi temperature estive, oltre che per incrementare il benessere psico-fisico degli abitanti, derivante dalla presenza del verde.
I dati forniti dalla “Scienza” ci evidenziano però che per contrastare, o almeno mitigare, significativamente il cambiamento climatico, l’impegno che la nostra
collettività dovrebbe attuare, per risultare efficacemente rilevante, deve essere di ben altre dimensioni, soprattutto nei contesti fortemente urbanizzati, come appunto quello del territorio milanese.
Tutti i contributi, anche piccoli, ma tra loro sommati, possono fornire un aiuto e, tra i vari adempimenti che è necessario cercare di porre in essere, dovremmo urgentemente iniziare a non trascurare l’opportunità dell’applicazione di una corretta ed efficiente gestione del verde pubblico da parte dei Comuni di Città metropolitana, che si deve tradurre nell’attuazione di potature adeguate, evitando le dannose capitozzature, nella sostituzione tempestiva e puntuale di essenze per varie ragioni compromesse, di alberi abbattuti dalle avversità atmosferiche o vittime di micidiali patogeni d’importazione, di piante danneggiate dai decespugliatori di operatori disinvolti (danni collaterali assolutamente evitabili) e via dicendo, senza dimenticare l’assistenza estiva con opportune innaffiature.
Incrementare e gestire adeguatamente le alberature cittadine in tutte le aree idonee non è qualcosa di chimerico: si può fare, senza che questo determini il
dissesto finanziario delle Amministrazioni comunali interessate.
Dei boschi di pianura, ridotti ad un modestissimo 3%, parleremo in altra circostanza.
L’Associazione Bosco dei 100 Frutti, con sede a Bareggio, si impegna nella tutela e nell’incremento della biodiversità tramite il lavoro sul campo (messa a dimora di alberi e arbusti) e attività educative e divulgative.
Associazione Bosco dei 100 Frutti
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