La bellezza è negli occhi di chi contempla

IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

IV Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Gv 6, 41-51

In quel tempo. I Giudei si misero a mormorare contro il Signore Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».

 

E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.

 

 

In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

 

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». 

#panevivo  #vita #forza #cum-panis 

Sembra complicato –e lo è- il vangelo di Giovanni, ma il punto di partenza è l’immagine del Pane, l’alimento base per il nutrimento dell’uomo, insieme all’acqua. Cosa sazia e disseta più del pane e di un bicchiere d’acqua? 

Di fronte a questa semplicità, anche il Signore Gesù ha scelto di restare-con-noi sotto queste specie semplici di un pezzo di pane, che nella consacrazione diventano Suo Corpo, sacramento della Sua presenza in mezzo a noi.  Questo forse significa l’espressione “pane vivo”! Lui è vivo e presente nella forma eucaristica del Pane! 

Pane della vita”: nutrimento essenziale per stare al mondo, per vivere, per andare avanti. 

Anche Elia, stanco nel deserto, si è sentito venir meno, ha desiderato morire, ma in suo soccorso si è presentato un angelo – un altro modo di Dio di manifestare la Sua presenza- donandogli cibo (una focaccia) per continuare a vivere, riprendere forza e continuare il cammino faticoso verso l’incontro con Dio. (1Re 19, 4-8: “« Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb”.) 

 

Anche a qualcuno di voi a volte capita di desiderare fermarsi, sospendere gli impegni, non andare a lavorare, non fare niente…. manca l’essenziale, il gusto della vita e delle cose che si fanno, manca la forza, manca la compagnia: qualcuno che spezzi con noi il pane, che ci accompagni lungo la giornata, condivida la nostra esistenza, nella gioia e nella fatica della vita. 

 

Signore, non farci mai mancare la Tua presenza, un com-pagno che ci sostenga nella difficoltà, con cui condividere la vita. Grazie per quelli che mi hai messo accanto Aiutaci a riconoscerTi nel Pane eucaristico, nei gesti di carità offerti al fratello che ha bisogno, nella fraternità della Chiesa, comunità fatta di compagni di viaggio! Grazie per quelli che mi hai messo accanto.

 

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