LS n. 16. 43-45
Se teniamo conto del fatto che anche l’essere umano è una creatura di questo mondo, che ha diritto a vivere e ad essere felice, e inoltre ha una speciale dignità, non possiamo tralasciare di considerare gli effetti del degrado ambientale, dell’attuale modello di sviluppo e della cultura dello scarto sulla vita delle persone. (..)
(..) Ci sono quartieri che, sebbene siano stati costruiti di recente, sono congestionati e disordinati, senza spazi verdi sufficienti. Non si addice ad abitanti di questo pianeta vivere
sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura.
(..) Spesso si trova una città bella e piena di spazi verdi ben curati in alcune aree “sicure”, ma non altrettanto in zone meno visibili, dove vivono gli scartati della società.
Vorrei partire dallo stupore che ci coglie nel rileggere oggi le parole di Papa Francesco, il carattere profetico è evidente, ed esse
illuminano ancora di più questo tempo di Pandemia, rappresentano una lettura competente e sapiente di questo tempo.
Individuiamo alcune parole chiave che ci possono guidare nella riflessione;
fragilità, periferie, competenza, responsabilità, cura, sobrietà.
Fragilità: il sistema in cui viviamo è estremamente fragile, ciò che sta avvenendo oggi lo mostra con evidenza, anziani, disabili, lavoratori precari, bambini stanno pagando duramente ciò che avviene.
Periferie, sono i luoghi della povertà, economica, educativa e culturale.
Responsabilità-Competenza, agli uomini di questo tempo e chiesto nei luoghi di lavoro, nelle città, nei quartieri, nella scuola nei
rapporti di vicinato, una testimonianza vera e competente. Capace di visioni alte che chiedono di andare oltre alle cose buone e giuste
che già facciamo, oramai insufficienti.
Cura e sobrietà, sono comportamenti su cui ragionare e confrontarsi, per definire nuovi stili di vita.
Stefano Rivolta
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