La bella notizia di questa settimana è la vita che riprende a settembre e che è riempita da tante cose e da tante realtà.
Per chi vive la scuola, lunedì abbiamo ricominciato ad andare in classe, ritrovarci intorno ai banchi, essere ancora limitati dalle mascherine ma contenti di esserci, di poter incontrare e guardare i bambini e i ragazzi ed i loro occhi a volte stanchi, altre curiosi, accesi e spenti in un modo quasi imprevedibile.
È ripresa anche la vita parrocchiale tra incontri e riunioni, saluti ed eventi di accoglienza, si ricomincia a progettare l’anno insieme.
Ciò che ho vissuto in questa prima metà di settembre e che mi ha tanto colpito, è stato ritrovare e riscoprire la realtà del gruppo, nella classe, nelle riunioni, negli incontri, perché ha amplificato in me la comprensione di quanto questa dimensione parli dell’essere comunità e dello stare insieme.
Questa ricchezza di tempi e spazi condivisi è preziosa e ci restituisce con forza che la realtà del gruppo ha sempre un valore maggiore rispetto alla somma delle parti.
Papa Francesco, durante la pandemia, ci ha esortato dicendo “nessuno si salva da solo” e, allora, la sfida di questo nuovo inizio è proprio riscoprire che nella dimensione comune, ognuno di noi dipende dall’altro e che per questo dobbiamo lasciarci stupire da chi seppur diverso, forse lontano per età o scelte di vita, può stupirci, comprenderci e, perché no, salvarci.
L’invito è ri-scoprire la comunità, a scuola, al lavoro, in parrocchia, in oratorio e laddove intravediamo una luce, dedicarci anche alla costruzione di nuove comunità, affinché ambienti diversi e pensati lontani, possano invece nell’incontro, sostenersi e salvarsi.
Isabella
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