“Mamma, c’è un pacco per te!” … “ma io non ho ordinato niente!”. Che grande sorpresa! Un mazzo di bellissimi e coloratissimi tulipani! Un piccolo gesto, carico di attenzione e complicità tra marito e figli.
Attenzione: è proprio quella che a volte ci manca nei rapporti con chi ci sta accanto.
Ci sono tantissimi modi attraverso i quali l’“Attenzione” si mostra. La possiamo rivolgere noi, con una videochiamata con la zia che compie gli anni e non vediamo ormai da più di un anno, oppure con uno squillo all’ex collega di lavoro che è stato operato ed è in convalescenza.
Come, però, ci rendiamo veramente conto che la gioia ci pervade? Forse proprio nel momento in cui questa Attenzione ci è rivolta inaspettatamente.
L’attimo nel quale ci citofona la vicina di quasi cento anni che si ricorda perfettamente il tuo compleanno e dei tuoi. Quando arriva un messaggino prima di affrontare una visita importante. Il momento in cui un cliente si ferma a chiederti come stai, invece di fuggire dopo il solito acquisto. Quel prezioso e magico istante in cui tuo nipote più piccolo ti regala una conchiglia dicendoti “È la seconda più bella che ho, tienila”. Il cuore si riempie.
Sono segni: capisci quanto le persone ti vogliano bene.
Come diceva il nostro caro parroco, don Gerolamo Castiglioni: «Il segno è quella cosa che te ne fa comprendere un’altra più importante, il crocefisso: visto così è solo un pezzo di legno, ma è il segno di un Grande atto d’Amore».
Dietro a un fiore, a una telefonata, a un saluto o a una conchiglia, gesti apparentemente insignificanti, si svela il valore dell’amicizia, della condivisione e della fatica di affrontare il momento che stiamo vivendo: “Attenzioni” che danno sapore alla nostra giornata e alla nostra vita.
Simona
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