La bellezza è negli occhi di chi contempla

Lunedì della settimana della VIII domenica dopo Pentecoste

Lunedì della settimana della VIII domenica dopo Pentecoste

Luca 10, 8-12
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: «È vicino a voi il regno di Dio».

 

Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: «Anche la
polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino».

 

Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città. 

Gesù ha dato inizio alla vita missionaria delle genti che lo amano e sono disposti a metterci la faccia. Non solo degli apostoli, ma anche altri. Anche noi.

È noi che sta designando in questo brano come suoi missionari e annunciatori. Ci sta ribadendo oggi l’urgenza di assumere un atteggiamento missionario nella nostra quotidianità, qui e oggi.
La missione che viene affidata è chiara e racchiusa in poche parole da annunciare a gran voce: “Il Regno di Dio è vicino, si è avvicinato a voi“. Ci chiede cioè di testimoniare con la nostra vita che è possibile far regnare Dio nelle nostre vite, nelle nostre storie, nel mondo in cui abitiamo oggi, lasciando che sia Dio l’unico nostro Signore.

È così che il Regno di Dio sarà tra di noi e in noi.

Gesù immagina i suoi missionari come gente capace di varcare l’uscio della casa di uno sconosciuto, di accettare la sua ospitalità ad ogni condizione. E sta parlando a noi, oggi, che viviamo con le porte chiuse, fatichiamo a salutare il nostro vicino e a tollerare le più piccole diversità.

Gesù parla poi di gente capace di accogliere un messaggio di Pace, desiderosa di ottenere la Sua benedizione e di prodigarsi per chi porta l’Annuncio, piena di gratitudine.
Parla a noi, che avremmo bisogno di ricevere nuovamente la vitalità della Sua Parola, ormai spenta nel nostro cuore.
Parla a noi, che ascoltiamo con sospetto ed estrema criticità i nostri sacerdoti, che non dedichiamo un briciolo del nostro tempo allo sconosciuto che bussa alla nostra porta e che, presi dalla nostra improrogabile routine, non siamo pronti ad interrompere le nostre attività
per imbandire una tavola per colui che si è presentato senza appuntamento.

Gesù ci avvisa che altra gente non accoglierà il nostro annuncio, non ci crederà e forse ci disprezzerà. L’atteggiamento che Gesù si aspetta da noi è di ostile mitezza da parte di chi rinnegherà la nostra voce.

Non è previsto che nel nostro cuore maturi un atteggiamento di rabbia, di giudizio o di desiderio di insulto. Il Signore ci invita a scuotere la polvere dai nostri piedi, affermando il nostro attaccamento a Gesù e il nostro desiderio di non portar con noi nulla di ciò che rinnega il Padre, nemmeno un granello di polvere.

_Sono aperto ad accogliere, e a farmi accogliere, da uno sconosciuto, e riconoscere in lui un fratello a cui portare una buona notizia?

_In quali modi cerco di annunciare la Buona Notizia agli altri?
_Qual è il mio atteggiamento quando sento rifiutato il mio messaggio?

Donami, Signore, il coraggio di accogliere la Tua Parola, anche quando sono perso nelle mie preoccupazioni, paure, abitudini. Donami il coraggio di annunciarla, fa che il mio esempio possa essere fecondo. AMEN

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