La bellezza è negli occhi di chi contempla

Martedì della settimana della penultima domenica dopo Epifania

Martedì della settimana della penultima domenica dopo Epifania

Marco 10, 46b-52
In quel tempo. Mentre il Signore Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.

 

Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire:

 

«Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

 

 

Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».

 

Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».

 

Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

 

 

Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».

 

E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato».
E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Questo brano di Vangelo ha per me un sapore personale, perché mi rammenta il primo incontro che feci, molti e molti anni fa, al Gruppo Samuele.
La mia attenzione però, si ferma su aspetti nuovi ( … una Parola capace di stupirci sempre!).

Oggi questo brano mi ricorda che Gesù si sta prendendo cura di me e mi sta chiamando quotidianamente!

Come ci ricordava il Vangelo di domenica, la chiamata di Levi: Gesù “mi prende” nel mio oggi, così come sono, nei miei momenti bui, come nei momenti luminosi.
Il nome Bartimeo, figlio di Timeo (vedi il prefisso bar) dice, infatti, che Dio conosce fin dalle origini la mia storia personale, le mie radici, le mie origini, le mie peculiarità.

E i verbi che descrivono gli atteggiamenti di Bartimeo mi ricordano, parallelamente, che io – come lui – devo mettere a nudo questo mio essere, per cercarlo con tutta me stessa. Bartimeo è cieco, quindi non vede, ma sente Gesù. Ha le orecchie per sentirlo e la voce per gridare: si presenta a Lui con la sua essenza e Gesù lo fa chiamare.

Rileggendo questo brano, mi è inevitabile chiedermi se oggi, come allora, Gesù potrebbe dirmi, come disse a Bartimeo: “Và, la tua fede ti ha salvato!”
Credo che la domanda per la giornata di oggi potrebbe proprio essere questa: la mia fede ORA è capace di mettermi ancora nelle mani di Gesù, di farmi abbassare tutte le mie difese, di lasciarmi guarire dalle mie cecità, perché io possa divenire ogni giorno sempre più suo discepolo?

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Dal Salmo 104 (105)

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