La bellezza è negli occhi di chi contempla

Martedì della settimana della V Domenica dopo Pentecoste

Martedì della settimana della V Domenica dopo Pentecoste

Luca 8, 16-18

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.

 

Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

#ascolto #esserciPerl’Altro #silenzio

Come è difficile l’arte dell’ascolto! Manca il silenzio, manca il tempo. E a volte manca l’umile disponibilità a fare posto dentro di noi a qualcosa che ci possa mettere in discussione e a lasciare che l’altro ci interpelli e ci scomodi nelle nostre confortevoli certezze.
Abbiamo così tanto da dire a Dio da non lasciarlo nemmeno parlare.

Esserci è ascoltare.

E l’ascolto può diventare, se lo si esercita attentamente, un’attività che coinvolge l’intera persona. Ascoltare davvero significa esserci per l’Altro.

Sì, l’ascolto di Dio è un’operazione difficile. Richiede da parte nostra il silenzio, ma anche la povertà interiore, l’attenzione, un atteggiamento di ricerca.
La Parola di Dio ci è data per ogni nostro oggi, è viva e penetrante per chi le riserva silenzio, tempo, docilità. Come la luce che si irradia naturalmente e pervade la vita.
Allora il silenzio non è più sinonimo di vuoto insopportabile ma diventa pienezza di Presenza che infonde gioia e serenità.

O Maria, Madre della Parola e del silenzio,
dona a noi il silenzio
che suscita nel cuore la gioia dell’ascolto,
ottienici di essere veri, vivi, autentici,
di sentire che
tutto ciò che è difficile diventa facile,
ciò che è ingarbugliato diventa sciolto,
ciò che è oscuro diventa luminoso
in forza della Parola.
(Carlo Maria Martini)

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