La bellezza è negli occhi di chi contempla

Mercoledì della settimana della I domenica dopo Dedicazione

Mercoledì della settimana della I domenica dopo Dedicazione

Mt 19, 9-12
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: “Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio”. 

Gli dissero i suoi discepoli: “Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”.

 

 

Egli rispose loro: “Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.

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Il dialogo che leggiamo in questo brano di Vangelo è il seguito della conversazione che Gesù fa con i farisei che, per metterlo alla prova, gli chiedono se fosse lecito per un uomo ripudiare la propria moglie.
Per rispondere alla loro provocazione, Gesù richiama la creazione del “maschio” e della “femmina” che lasceranno la madre e il padre per diventare una carne sola e, li ammonisce dicendo “quello che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separare”.

I farisei obiettano rispondendo che Mosè avesse ordinato di dare alla moglie l’atto di ripudio, ma Gesù spiega loro che Mosè aveva dato loro il permesso di ripudiare le mogli per la durezza del loro cuore e li invita a cambiare rotta (chiunque ripudia la propria moglie,
commette adulterio).

Vero, a volte il nostro cuore è duro, la vita ci offre delle fatiche e più facile sarebbe abbandonarci alle indicazioni di Mosè, ma a noi è stato concesso di capire la parola “sconvolgente” di Gesù e se teniamo lo sguardo fisso su di Lui sarà più semplice mantenere fede alle promesse fatte.

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