La bellezza è negli occhi di chi contempla

Mercoledì della settimana della I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Mercoledì della settimana della I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Lc 16, 9-15

Il Signore Gesù disse: «Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto,
è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

 

 

Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

 

I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

#scelta #paura #mania

Al centro del brano di oggi c’è un tema fondamentale per la nostra vita: la scelta. Si fa riferimento a ciò che dà orientamento e sapore alla nostra esistenza.
Gesù mette il dito nella piaga perché non è facile scegliere, dal momento che questo significa lasciar cadere e, a volte, perdere tutto il resto.

Sarebbe molto più semplice decidere di tenere un piede in due scarpe, rimanere perennemente in una rotonda senza prendere una direzione.
Si tratta di una tentazione molto forte e che a prima vista potrebbe garantire successo ed effettivamente potrebbe sembrare la strada più conveniente.
Ma questo stile di vita ha per lo meno due conseguenze: da un lato ci impedisce di vivere in pienezza la vita che il Signore ci promette, in quanto vivremmo sempre assillati dalla paura di perdere qualcosa, tratto che impedirebbe di gustare ciò che abbiamo e di vivere la gratitudine.
Dall’ altro saremo guidati dalla mania del possesso di ciò che abbiamo che non ci permetterebbe di vivere l’esperienza più bella della nostra vita ovvero l’amore. La logica del possesso, infatti, ci induce a trattenere tutto per noi e ci farebbe incapaci di donare.

Gesù, che ci conosce nel profondo, sa che è necessario estirpare questa tentazione e per questo motivo si mostra così perentorio. Nelle sue parole però si può scorgere la logica che guida il suo desiderio di vivere in relazione con noi; afferma tutto questo perché vuole il nostro bene, anche se questo comporta a volte decisioni dolorose e potare i rami secchi. Solo così però è possibile dare nuova vita e portare frutto.

La proposta di vivere nell’umiltà ha la garanzia che non saremo soli e laddove tutto attorno a noi direbbe che non ne vale la pena, ci sarà sempre la voce e la Presenza rassicurante di un Dio che sarà con tenerezza al nostro fianco, soprattutto nelle decisioni più difficili che comportano anche lacerazioni.
Nella giornata di oggi proviamo a meditare la frase di Chiara Corbella Petrillo: “Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono.”
L’esperienza di Chiara illumini anche il nostro cammino e possa supportarci quando il nostro passo si fa più stanco e il nostro respiro più corto.

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