Lc 6, 17-23
Disceso con i dodici, il Signore Gesù si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti.
Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.
Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti».
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Si resta a bocca aperta leggendo questo brano; quasi saremmo tentati di chiedere a Gesù: “Cosa ci stai proponendo, dove possiamo trovare questa beatitudine in mezzo alle sfide della nostra vita? Non vedi come questa vita ci sta sballottando senza sosta?”
La tentazione sarebbe quasi di abbandonare tutto e lasciarci guidare dalla logica del mondo.
Ma Gesù non ci assicura che la nostra vita sarà facile e priva di ostacoli, ma ci promette che Lui sarà al nostro fianco. “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
È un invito ad affidarci, soprattutto quando tutto sembra senza speranza perché proprio là, dove a prima vista c’è sofferenza e disperazione, c’è il nostro compimento.
Non sarà una “passeggiata nei boschi”, ma sarà vita piena. Ci viene proposto di affidarci anche quando non riusciamo a comprendere fino in fondo ciò che attraversiamo e tutto
sembra soverchiarci. Si tratta di un atto di fiducia, consapevoli che non siamo soli e riconoscendo che vivere il nostro legame con Gesù ci permetterà di vivere nella pace, lasciandoci illuminare nelle nostre scelte dal Suo Amore e dalla Sua Presenza, restando fedeli alla sua Parola.
Lasciamoci guidare e meditiamo nella giornata di oggi da una frase di Ernesto Olivero, fondatore del Ser.MiG di Torino che ci invita a riflettere su quanto sia centrale la relazione con Gesù.
“Se il cuore è fedele, non teme nulla, prega”
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