Già il titolo è la mia Buona Notizia. In realtà c’è un evento che mi fa dire “nessuno escluso” e proviene da una parrocchia di un piccolo paese del Polesine.
L’arrivo dell’autunno, per le parrocchie, è anche tempo di partenze e nuovi arrivi di sacerdoti ma non tutti i saluti sono scontati, purtroppo a volte lasciano anche tanta tristezza ed un senso di delusione per una “buona guida” che viene a mancare.
Domenica 22 settembre l’intera parrocchia di San Martino di Venezze si è stretta attorno al proprio parroco don Giuliano Zattarin per un immenso GRAZIE.
Don Giuliano a Natale ha avuto un incidente ed un conseguente lungo periodo di riabilitazione per cui già da mesi non segue più direttamente la sua parrocchia e purtroppo in questi giorni è arrivata la richiesta di lasciarla per ritirarsi (si spera solo per un tempo di ulteriore recupero) in un centro di riabilitazione ed assistenza, anche perché se nel fisico è rallentato, la sua capacità di progettare e la voglia di fare farebbe morir di invidia un prete novello.
“A distanza” ho avuto modo di ammirare don Giuliano per come ha cercato di far camminare una comunità, favorendo l’incontro con l’altro ed il mondo. Complice i 10 anni come fidei donum in Brasile, ha portato la missionarietà anche “a casa sua” ed in questi 10 anni ha cercato di spalancare le porte della sua Parrocchia non solo invitando numerose personalità che fossero d’aiuto per affrontare i più disparati aspetti della società con le sue sfide e difficoltà (padre Zanotelli, don Ciotti, Antonietta Potente ma anche Dacia Maraini, Carlo Lucarelli, Antonella Anghinoni, fratello Lino Breda della comunità di Bose, Sigfrido Ranucci ed ancora medici, sociologi, teologi, professori universitari…) ma anche permettendo a ciascuno di sentirsi accolto ed unico e coinvolgerlo nelle varie attività: dal presepe vivente al campo scuola, dalla catechesi al coro, per chiunque c’era posto, nessuno era escluso!
Questo non sentirsi escluso lo si toccava con mano nelle sue celebrazioni quando invitava chiunque ad accostarsi all’Eucarestia, sottolineando con forza quel “prendete e mangiatene TUTTI”!
Così è stato domenica alla Messa di saluto; tutti i presenti non sono riusciti a non accostarsi all’Eucarestia, non c’era, e forse non c’è, condizione sociale, o qual si voglia altro motivo, da impedire d’accostarsi a Gesù nell’Eucarestia! Questo per me è stata la più bella notizia: una chiesa che va oltre il proprio “gruppo di appartenenza”, una Chiesa che ha a cuore ogni persona. Non so voi, ma non mi era mai successo! Non ho memoria di alcuna celebrazione in cui proprio tutti si sono accostati all’Eucarestia… “il mio popolo in cammino, cerca in te la guida!…” quante volte abbiamo sentito questo canto, ma quante volte lo abbiamo sperimentato come parrocchia e Chiesa?
Auguro a tutti di vivere almeno una volta questo senso di Comunità e Chiesa: una lunga processione di fedeli, banchi lasciati vuoti e TUTTI in cammino per l’Eucarestia, auguro a ciascuno di vivere un senso di appartenenza molto più ampio e che non si limita al piccolo gruppo/recinto di appartenenza o alla piccola realtà di parrocchia in cui si vive.
Auguro a don Giuliano la salute nel fisico così da poter tornare a guidare altre comunità facendo conoscere la bellezza di essere testimoni di un Dio che non ammette nessuno escluso!
Buona domenica ed “in alto i nostri sogni!”
Ilaria S.
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