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Olimpiadi di Parigi 2024: evento eco-responsabile?

Olimpiadi di Parigi 2024: evento eco-responsabile?

In questi giorni durante i quali sono in corso i campionati Europei di calcio, si sente spesso parlare anche delle prossime Olimpiadi, che si terranno a Parigi a cavallo di Luglio e Agosto. Mi sono chiesta quale possa essere l’impatto ambientale di un evento imponente come le Olimpiadi.
 
Facendo qualche ricerca su internet, la trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici è spesso annunciata come un evento senza precedenti, destinato a rimanere nella storia non solo per lo spettacolo sportivo, ma anche per l’impegno verso la sostenibilità. Le prossime Olimpiadi, infatti, vorrebbero proporsi come un modello di sostenibilità, puntando a dimezzare le emissioni di CO2 rispetto a Rio 2016, tramite l’uso di infrastrutture esistenti e della mobilità sostenibile.
Bisogna purtroppo dire che inizialmente l’organizzazione puntava a rendere i Giochi di Parigi 2024 addirittura carbon neutral, ossia a creare un evento che avesse un bilancio pari a zero considerando le emissioni inquinanti generate e le emissioni compensate con altrettante azioni a favore dell’ambiente, come ad esempio la piantumazione di nuovi alberi in città. Si trattava di un traguardo molto ambizioso.
 
Infatti, la sfida di rendere i giochi eco-responsabili è molto complessa, in quanto coinvolge aspetti che vanno dalle costruzioni alla mobilità, dall’alimentazione alla gestione dei rifiuti. Quindi, la realtà e le critiche hanno portato a un ridimensionamento di questo obiettivo, che ora mira a dimezzare le emissioni di CO2 rispetto a quelle generate dai Giochi di Rio 2016 (non è possibile fare un confronto con Tokyo 2020 a causa delle particolari circostanze dovute alla pandemia durante le quali sono svolti i Giochi).
A questo scopo, gli organizzatori dei Giochi di Parigi stanno utilizzando il più possibili strutture esistenti, rinnovandole e rendendole più efficienti da un punto di vista energetico, anziché costruirne di nuove. Inoltre, tutti gli eventi cercheranno di avere una forte integrazione con il patrimonio culturale e storico di Parigi, e di utilizzare la mobilità sostenibile, con un significativo impulso all’uso della bicicletta. Inoltre, verrà preferito cibo biologico e vegetale, oltre a ridurre l’uso della plastica monouso.
 
Nonostante questo, le critiche non mancano. Molte persone, infatti, temono si tratti solo del cosiddetto greenwashing, ossia quella pratica per cui le azioni volte alla sostenibilità non sono reali ma sono solo in superficie e il cui vero obiettivo non è ridurre gli impatti negativi sull’ambiente, ma migliorare l’immagine “green” a fini di promozione. Inoltre, un grande dibattito si sta sollevando a causa del fatto che, a differenza di quanto detto inizialmente, non sarà possibile effettuare alcuna gara sulla Senna. Infatti, una grossa azione di bonifica dall’inquinamento del fiume è in corso, ma pare che gli sforzi non saranno sufficienti a garantire che l’acqua sia sufficientemente pulita prima delle gare.
 
In ogni caso, anche se l’effettiva realizzazione di un evento eco-responsabile rimane una sfida complessa, le Olimpiadi di Parigi 2024 rappresentano indubbiamente un passo avanti verso la sostenibilità degli eventi di grande scala, basti solo pensare alla promozione di comportamenti sostenibili.
Pensando che nel 2026 le Olimpiadi invernali si svolgeranno in Italia, tra Milano e Cortina, viene quindi spontaneo chiedersi se noi italiani saremo capaci di fare meglio. Certo è che il tempo stringe e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 potrebbero essere un’occasione per realizzare un evento realmente più sostenibile e allo stesso tempo portare tanti benefici ai luoghi in cui viviamo ogni giorno. 

 
 
Francesca
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