Perdono… che parola difficile da vivere, così impegnativa e faticosa!
Eppure è questo che Dio ci comanda nei Vangeli: perdonare i fratelli non fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Perdonare sempre, comunque, senza limiti e senza misura.
Sembra un’assurdità, una follia. Ma forse a essere folle è innanzitutto l’amore che Dio ha per noi, a essere infinita e incredibile è la sua misericordia. Lui, che non si stanca mai di amarci e di spalancarci le braccia, ci insegna a perdonare sempre, a concedere nuove possibilità, a rinnovare l’amore. Lui, che di fronte ai nostri sbagli e al nostro pentimento non ha mai tentennato e non ci ha rifiutato il perdono, ci chiede di fare lo stesso con i fratelli.
Ci sentiamo piccoli, inadeguati di fronte a una Parola così esigente e assoluta, che non lascia scampo e non consente interpretazioni.
Eppure… perdonare ogni volta il male che ci viene fatto è l’unica via per non rimanere schiavi e scegliere il futuro e la relazione. Fino a quando il nostro cuore è abitato dal rancore e dal desiderio di vendetta, fino a quando pensiamo di curare una ferita ferendo a nostra volta, come se il male potesse essere riparato mediante un altro male, siamo in gabbia. Solo il perdono “strappa dai circoli viziosi, spezza le coazioni a ripetere su altri il male subìto, rompe la catena della colpa e della vendetta, spezza le simmetrie dell’odio” (Hannah Arendt).
Solo il perdono ci assicura la libertà e la pace.
Se avremo il coraggio di guardare oltre l’offesa e vedere nell’altro un fratello, potremo allora lasciar andare rabbia e dolore e rimettere in cammino la vita nostra e quella del nostro fratello. Spalanchiamo il futuro: un tempo nuovo ci attende!
Marta Vergottini
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