Louisville, una città del Kentucky, registrava il problema di alte concentrazioni di sostanze inquinanti nell’atmosfera, portatrici di inevitabili conseguenze sulla salute umana. Fino a qualche anno fa, ad esempio, i livelli di ozono erano elevatissimi e gli abitanti vedevano inoltre progressivamente ridursi le aree verdi con una consistente perdita di alberi ogni anno.
Questa era la situazione all’avvio del progetto Green Heart Louisville, promosso da università e amministrazione locali col supporto di altri partner. Il progetto è ambizioso; provare scientificamente il collegamento benefico tra la natura e la salute fisica e mentale degli abitanti.
Lo staff è composto da specialisti eterogenei come epidemiologi, psicologi, botanici, ingegneri ambientali ed esperti in comunicazione, per sviluppare il dialogo con la comunità. Questo anche perché, se “la medicina” sono gli alberi, la verifica e lo studio degli effetti non si può svolgere in laboratorio ma in tutto l’ambito cittadino. I ricercatori hanno modificato le circostanze di vita degli abitanti di 6 aree appositamente individuate, per un equivalente di 22 mila residenti, piantando 6.000 alberi già adulti e sempreverdi, per contrastare tutto l’anno l’inquinamento.
Le aree non sono molto estese e hanno condizioni omogenee di partenza, come il medesimo ospedale, scuola o supermercato; la cosa che realmente cambia è la presenza di più alberi. Il progetto parte nel 2021, con la piantumazione e l’individuazione dei soggetti partecipanti, tra i 25 e i 70 anni, monitorandone le condizioni di salute iniziali e fissandone le abitudini alimentari, l’attività sportiva e le abitudini comportamentali, invitandoli a proseguire con la stessa consuetudine. Allo stesso tempo sono stati individuati soggetti analoghi a cui è stato effettuato lo stesso tipo di monitoraggio, ma le cui abitazioni sono esterne alle aree piantumate.
I primi frutti della ricerca sono confortanti: nei residenti delle aree piantumate, vi è una significativa riduzione nel sangue di un marcatore delle infiammazioni sistemiche, un indicatore che predice rischi cardiovascolari nei soggetti apparentemente sani. Poter ridurre in una comunità i rischi di infarto, diabete o altro senza che gli individui debbano fare qualcosa, ma semplicemente vivendo la loro quotidianità, rappresenta ovviamente un risultato enorme.
I ricercatori del Kentucky stanno elaborando un modello replicabile adattandolo alle variabili locali, così da poterlo applicare altrove. Quindi, volendo, anche da noi.
L’Associazione Bosco dei 100 Frutti, Bareggio, si impegna nella tutela e nell’incremento della biodiversità tramite il lavoro sul campo (messa a dimora di alberi e arbusti) e attività educative e divulgative.
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