Mi è particolarmente difficile in questo periodo portare “una Bella notizia!”
La guerra in Ucraina è entrata nelle nostre case. Nonostante non si possano dimenticare i tanti conflitti ancora in corso nel resto del mondo, questo è stato particolarmente dirompente.
È entrata nelle nostre case con le tante badanti o famiglie che già abitano i nostri paesi: forse è anche per questo che la sentiamo più vicina.
Anche nella nostra piccola realtà di Bareggio si è aperta la gara di solidarietà per aiutare: raccolta abiti, cibo, medicine ed offerte. Alcuni, però, sono andati oltre: hanno messo a disposizione appartamenti per ospitare nuclei familiari.
Alcuni bimbi sono stati inseriti nelle scuole (anche superiori) e con tutta la freschezza che contraddistingue gli adolescenti, un gruppetto di loro, domenica pomeriggio, ha “invitato” per una crêpe i nuovi amici ucraini.
Non è così scontato mettersi in gioco, far sentire l’altro come a casa sua, superare le barriere della lingua (grazie GOOGLE traduttore!).
Gesto semplice, fatto con il cuore, che anche a noi adulti dovrebbe dire tanto, con tutti i nostri pregiudizi. È mettersi nei panni dell’altro.
“Vi riconosceranno come miei discepoli se avrete amore gli uni per gli altri”.
Grazie ragazze!!
Simona
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