La bellezza è negli occhi di chi contempla

POVERTA’

POVERTA’

“I poveri li avete sempre con voi” (Mc 14,7) e “Beati i poveri in spirito” (Mt 5,3) sono parole del Vangelo che danno luce sul significato di Povertà, sembrano contrastanti ma possono essere comprese e vissute in modo complementare.

Nella prima espressione Gesù riconosce la realtà della povertà nel mondo e la necessità di prendersene cura attivamente. Non si può avere un’accettazione passiva della povertà, ma piuttosto sentire l’invito a essere compassionevoli e generosi verso coloro che si trovano in situazioni di bisogno. Ciò richiede un impegno individuale e collettivo per alleviare le sofferenze dei poveri attraverso azioni concrete di solidarietà e giustizia sociale, nei nostri quartieri, nelle città o nelle altre parti del mondo.

La beatitudine, invece, tratta dal Discorso della Montagna si riferisce non tanto alla povertà materiale, ma alla condizione di umiltà interiore, di dipendenza da Dio e di riconoscimento dei propri limiti e peccati. Essere “poveri in spirito” significa essere consapevoli della propria necessità di Dio, di liberarsi dal proprio egoismo e fame di potere. Questa beatitudine è un invito rivolto a ciascuno di noi ad avere una disposizione interiore di umiltà, apertura e fiducia in Dio, indipendentemente dalla ricchezza materiale.

Il legame tra queste frasi de Vangelo è lo sguardo che si ha su di sé nell’accogliere i beni come un dono e lo sguardo verso i poveri che si riconoscono sempre portatori di una dignità, di un progetto di bene e felicità da realizzare.

Il voto religioso di povertà e l’invito ad essere una Chiesa povera passa da questo sguardo capace di valorizzare i fratelli e le sorelle che sono nel bisogno e utilizzare i beni in possesso come strumento. Nelle nostre città ricche industriali e tecnologiche la povertà permane e rischia di rimanere invisibile per cui occorre una consapevolezza delle sfide della povertà, sia materiale che spirituale, e un impegno per rispondere a esse con compassione, giustizia e umiltà.

 Fra Alberto Lobba (Frati minori Cappuccini).

Foto: I volontari che forniscono colazione ogni mattina ai senza fissa dimora presso la stazione dei treni di Brescia. 

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