Ciao bambini!
Rieccoci con un brano del Vangelo davvero difficile e che inganna.
Sembra quasi che ci parli di un Gesù diverso da quello che abbiamo conosciuto. Un Gesù che vuole fare selezione, che vuole escludere qualcuno.
Sembra quasi che Gesù non ci voglia tutti con lui a fare festa… ma che stia pensando a una festa per pochi.
Ed invece… NON È COSÌ!
Ho provato a immaginarmi la “porta stretta” un po’ come quella di “Alice nel paese delle meraviglie”, e già solo a immaginarla mi dà l’idea di
scomoda e poco praticabile. Come ci entro? Ci passerò? Come posso farmi così piccola?
Quando ero una ragazzina conoscevo una suora un po’ robusta che faticava a passare dalla porta; doveva sempre mettersi di lato. Faceva
sempre una gran fatica perché doveva sempre provare a “farsi piccola”.
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta”
L’insegnamento è chiaro: prova con impegno a farti piccolo e riuscirai ad entrare nella porta.
Ma cosa vuol dire farsi piccoli?
Farsi piccoli significa essere umili, disponibili ad aiutare gratuitamente, fare del bene alle persone che abbiamo intorno, non voler sempre apparire
più bravi e migliori degli altri.
Dio va al sodo. Non sono le parole che diciamo o tutte le cose che facciamo per farci vedere dagli altri che contano ai suoi occhi, ma quanto
abbiamo fatto silenziosamente e con amore…. GRATIS, senza ricompensa e riconoscimento dovuto.
“Verranno da Oriente e da Occidente, da Settentrione e da Mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono
ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi”.
Ed ecco che il Vangelo si conclude con una festa… in cui ci sono invitati uomini provenienti da ogni luogo della Terra.
Ma allora… Non é una porta per pochi, ma solo per chi sa rendersi piccolo, per chi prova a mettersi nei panni degli ultimi, per chi prova ad essere tra gli ultimi, per chi prova ad amare come Gesù.
Dio, Padre di tutti, offre questa possibilità ad ognuno di noi. Ci vuole raccogliere da tutti gli angoli del mondo per far festa con lui. Ci chiede di
“arrivare” ultimi perché per lui saremo comunque i primi.
Ti propongo un gioco:
Costruisci un piccolo diario, magari usando come copertina il file che trovi in allegato. Puoi stamparlo in formato A5, facendoti aiutare da mamma e
papà.
Sarà il tuo diario delle “piccole cose”. Ogni volta che lo vorrai, potrai incollare una fotografia, scrivere una frase, fare un disegno o raccontare
un fatto in cui hai provato a farti piccolo.
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