Luca 7, 24b-27
Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso?
Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re.
Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta?
Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”».
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Al centro del brano di oggi c’è la figura di Giovanni il Battista, colui che ha il compito di annunciare l’arrivo del Messia. Una missione importante, decisiva.
Ciò che colpisce sono le domande di Gesù: a tratti sembrano irriverenti ed invece ci aiutano a comprendere la grandezza del personaggio a cui si riferiscono. Giovanni si mostra come alfiere della Verità e dell’Autenticità.
Rivolge a noi l’invito a non aver paura, ma a mostrare senza timore la nostra fiducia nel Signore. Non si lascia sferzare dai pericoli che potrebbe affrontare, non si lascia attrarre da una vita comoda.
È il profeta per eccellenza che annuncia senza remore la Parola del Signore che lo ha inviato.
Non si tira indietro e non si lascia abbattere dal Potere che è pronto ad imprigionarlo.
Mi sorgono alcuni interrogativi: “Questo Giovanni ci incute un po’ di timore e di imbarazzo?” “Forse Giovanni risulta un modello troppo alto e troppo impavido?”
Ai miei occhi la sfida è quanto mai stimolante e ci invita a svegliarci dal torpore, anche se a prima prima fa paura. Bisogna avere coraggio per andare controcorrente come un salmone, cercando di testimoniare (pur nei nostri limiti) l’Amore gratuito di un Dio disposto a donarsi completamente.
La bella notizia, però, è che non siamo soli perché se poniamo la nostra fiducia nel Signore, Egli ci accompagnerà, ci sosterrà e custodirà il nostro cuore nelle sfide quotidiane e nelle nostre relazioni a partire da quelle più prossime quando ci sentiremo soli e incompresi. Lui sarà proprio lì, pronto a gioire con noi e a supportarci, quando tutto attorno ci indurrà a pensare il contrario.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti (Salmo 34,19)
Nella giornata di oggi proviamo a scoprire quanto ci è vicino il Signore, meditando su questa domanda che ho ascoltato durante un’omelia nella basilica di Camogli: “Cosa il Signore aggiunge alla mia vita di bello e fondamentale?”
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