Lc 19, 41-48
In quel tempo. Quando fu vicino, alla vista della città, il Signore Gesù pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
In questo passo troviamo un Gesù sofferente, che piange.
Colpisce come immagine, perché nel Vangelo non sono tanti i momenti in cui vediamo Gesù piangere. Egli soffre per la condotta dell’uomo, per certe scelte che a volte allontano la creatura dal Creatore.
Chissà quante volte il Signore ha pianto per causa nostra, magari per scelte che abbiamo fatto, comportamenti che
abbiamo avuto.
Sì perché Dio è a tutti gli effetti il nostro Papà e come ogni padre si preoccupa che i propri figli siano felici, scelgano il Bene al posto del male.
C’è però una costante nell’atteggiamento di Gesù: il rispettare la nostra libertà. Lui, il Figlio di Dio che tutto può, si ferma davanti alla nostra libertà. Pazientemente aspetta, rispetta i nostri tempi, ma non ci lascia soli!
Come nel vangelo di oggi, infatti, anche se deluso da come avevano usato il tempio, continua ad insegnare, continua ad ESSERCI per loro, per NOI. C’è sempre spazio per noi nel cuore di Gesù, che si moltiplica nella misura in cui siamo noi a fare spazio a Lui nella nostra vita!
Grazie, Signore,
perché sai guardare al meglio di me,
grazie, Signore, perché non ti fermi davanti ai miei sbagli, ma mi prendi per mano
e mi conduci per quella via
che solo tu sai
mi potrà dare la gioia vera!
Oggi anche noi guardiamo e preghiamo alla città e alla Terra dove ancora in questi giorni scorrono azioni ingiuste e disumane.
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