La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Anselmo di Lucca; s. Giovanni Calabria

s. Anselmo di Lucca; s. Giovanni Calabria

Lc 21, 10-19

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.

 

Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

 

Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

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Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno … a causa del mio nome … sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome … ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”.
Queste espressioni sembrano in contraddizione. Gesù ci chiede testimonianza e ci mette davanti alle enormi difficoltà che essa comporta, a un possibile cambiamento di vita, a eventuali tradimenti all’interno delle nostre relazioni più significative, al rischio di emarginazione (difficoltà citate anche da San Paolo nella I lettura di oggi).

Ma poi aggiunge che questa perseveranza sarà il senso della nostra vita.
Gesù ci sta indicando l’essenziale: fidarsi di Lui e della forza della sua Parola, della quale ci chiede di essere testimoni.
Le avversità interiori ed esteriori ci forniscono l’occasione per fidarci di Lui, il solo capace di consolare nel profondo ogni nostro sconforto: se abbiamo una fede così grande da credere davvero ciò, la nostra vita non dà testimonianza, ma è testimonianza, perché – proprio come affermava San Paolo – “non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me” (Gal. 2, 20). Per questo “nessun capello andrà perduto”, perché ogni nostro gesto, azione, ma anche ogni nostra tribolazione, diventa preziosa agli occhi di Dio e fonte di salvezza.

Essere perseveranti significa fidarsi ciecamente di Dio e lasciare che il suo Spirito possa abitarci, senza opporgli resistenza; così la vita credente è testimonianza della Verità incontrata.

Signore, il tuo amore è nel cielo,
la tua fedeltà fino alle nubi,
la tua giustizia è come le più alte montagne,
il tuo giudizio come l’abisso profondo:
uomini e bestie tu salvi, Signore.
Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!
Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si saziano dell’abbondanza della tua casa:
tu li disseti al torrente delle tue delizie.
È in te la sorgente della vita,
alla tua luce vediamo la luce.
Riversa il tuo amore su chi ti riconosce,
la tua giustizia sui retti di cuore.

Dal Salmo 35 (36)

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