La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Callisto I

s. Callisto I

Luca 21, 34-38

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

 

 

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.

 

#vigilanza #preghiera #sonnoInteriore
 
A leggere questo brano di Vangelo può salire un po’ di spavento: “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso”.
 
Eppure questo vuole essere un monito di Gesù a fare attenzione che la nostra vita non sia attratta dalle sollecitudini esagerate per i beni della terra, ma nemmeno la nostra vita deve essere dominata dall’ansia per il futuro.
 
 
L’invito di Gesù ci riporta al fatto che alla sobrietà verso la vita terrena e all’attenzione per il futuro bisogna aggiungere la vigilanza e la preghiera. La vigilanza cristiana è l’esatto contrario di una vita passiva e del cuore appesantito dall’invidia.
 
 
Così ci invita Papa Francesco:
 
“Stare svegli e pregare. Il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare intorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza.
Si trova qui la radice del torpore e della pigrizia di cui parla il Vangelo. 
[Il Signore] ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, al desiderio di un mondo nuovo. È il desiderio di tanti popoli martoriati dalla fame, dall’ingiustizia, dalla guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati.”
(Papa Francesco, 2 dicembre 2018) 
 
Oggi troviamo un momento per pregare, perché impariamo ad essere sempre vigili e attenti alle nostre sorelle e ai nostri fratelli, vicini e lontani, in questo mese missionario di Ottobre.
 
 
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