Lc 9, 23- 27
In quel tempo. Il Signore Gesù, a tutti, diceva:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».
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Gesù è in cammino verso Gerusalemme, infatti dopo pochi versetti si dirà che Gesù prende la decisione col volto fermo di proseguire verso la meta.
La mia direzione è la stessa? Occorre deciderlo.
“Beato chi trova in Te la forza e decide nel suo cuore il santo viaggio” (Salmo 84).
Il discepolo è colui che ha la stessa meta e lo stesso stile di Gesù.
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Gesù Cristo” (lettera ai Filippesi 2,5).
La proposta di sequela è per tutti ma è una proposta esigente.
Occorre rinnegare se stessi per seguire Gesù. Imparare a decentrarsi, a fare spazio all’altro, a ridurre IO ingombrante, a farsi umili.
“Chi vuole salvare la propria vita, la perderà“.
Perde la vita chi cerca surrogati di felicità, dimenticandosi di Te.
Perde la vita chi rinuncia ai propri sogni.
Perde la vita chi cerca idoli di piccolo cabotaggio, chi si accontenta e non ha la forza di rischiare.
Ritrova vita chi sa donarla.
Gesù è il criterio di fondo delle mie scelte?
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