La bellezza è negli occhi di chi contempla

s. Carlo Borromeo

s. Carlo Borromeo

Gv 10, 11-15

In quel tempo. Diceva il Signore Gesù ai farisei: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

 

 

Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore».

#BelPastore #prendersiCura #Voce

Gesù si identifica con il buon Pastore.
Il termine utilizzato dice la bellezza. Il bel pastore si prende cura delle sue pecore, le conosce per nome, le va a cercare quando si perdono.

Il pastore pone attenzione ai bisogni del suo gregge, conduce le pecore su pascoli dove l’erba è abbondante.
Il mercenario non ricerca la relazione con le pecore, cerca solo il suo interesse e quando arriva il pericolo scappa. Finge di preoccuparsi ma non si coinvolge.

Come vivi le tue relazioni, da pastore o da mercenario?

Tramite la Parola di Dio possiamo ascoltare la voce del Pastore.
Solo conoscendolo e diventando familiari con Lui, siamo in grado di riconoscere quella voce colma d’amore anche in mezzo alle voci che affollano il nostro cuore.
Porto nel cuore il salmo 22.

Oggi festa di san Carlo: preghiamo per tutti i nostri Pastori, perché sappiano dare la vita per il gregge loro affidato.

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